Il Rovo, Rubus fruticosus, detto anche Rovo comune o Rovo selvatico, è una pianta arbustiva spinosa perenne appartenente alla famiglia delle Rosaceae, che produce frutti composti chiamati More, formati da tante piccole drupe, le drupeole, contenenti ciascuna un seme essendo ognuna un frutto a sé associato ad altre drupeole nel frutto composto della Mora, che giunge a maturazione in agosto-settembre.
Il nome di genere Rubus deriva da rùbeo (rosso), in riferimento al colore del frutto ancora non del tutto maturo, ma che a piena maturità assumerà un colore nero-violaceo scuro; mentre il nome di genere fruticosus (ricco di vegetazione, cespuglioso) si riferisce all'aspetto intricato dell'arbusto che produce le more.
Il Rovo è un arbusto fondamentale per l'ecosistema, ed offre nutrimento e ricovero per svariati animali; è utile anche all'uomo poiché sviluppa dalle radici numerosi tralci spinosi lunghi 3-4 metri che intrecciandosi e ricadendo ai bordi formano siepi intricate alte anche 4-5 metri, ben estese anche in larghezza, che creano una barriera spinosa impenetrabile e perciò utilizzata come recinzione per chiudere appezzamenti di terreno e come frangifuoco; le siepi di Rovo crescono spesso addossate ai muretti a secco che delimitano viottoli di campagna, campi e poderi.
La specie, considerata semi-caducifoglia poiché in condizioni favorevoli molte foglie resistono sulla pianta anche durante l'inverno, è diffusa in Europa e Asia, è presente anche in Italia dalla pianura fino ai 1000 metri di quota, nei boschi, al margine di campi coltivati o incolti, di boschi e foreste, nelle radure dove può giungere il sole, essendo una pianta eliòfila (da helios=sole e philos=amante), ma che non ha particolari esigenze quanto al substrato.
Il Rovo è considerato infestante poiché si diffonde rapidamente e si eràdica con difficoltà una volta insediatosi, resistendo al fuoco e rigenerandosi anche dopo tagli drastici, e tollerando anche gli erbicidi.
La pianta ha foglie composte dai margini seghettati e spinosi, ricercate come alimento da cervi a altri animali che brucano, e inoltre dai bruchi di alcune falene.
I fiori, bianchi o rosati, profumati, ermafroditi, sono riuniti in infiorescenze a grappolo (racemo), la cui fioritura primaverile è fortemente condizionata dalle piogge stagionali primaverili e estive, costituendo, specie se abbondante, una forte attrattiva per le api, in un periodo in alcune regioni solitamente siccitoso e povero di fioriture.
Le siepi di Rovo in fiore sono dette mellifere, poiché le api visitando i fiori si riforniscono di
polline, e di nettare con cui producono un particolare
miele estivo mono-flora, il miele di Rovo di mora, di consistenza liquida ma dalla rapida cristallizzazione, di colore ambrato-dorato, profumo intenso floreale con gusto e aroma di frutti, delicato ma deciso: quello prodotto in Sardegna in un ambiente incontaminato e selvaggio, è di gran pregio e particolarmente raro e prezioso, poiché la produzione avviene solo negli anni eccezionali in cui le piogge si protraggono fino al mese di luglio favorendo una fioritura copiosa del Rovo.
Il miele di Rovo di mora è adatto per la prima colazione, da abbinare a
yogurt e latticini; è indicato negli stati infiammatori e influenzali.
Proprietà e Indicazioni
Le proprietà officinali del Rubus fruticosus risiedono nelle foglie, nei germogli e nei frutti.
Le foglie, con le quali si prepara un infuso, sono ricche di tannini e hanno proprietà
astringenti, antinfiammatorie, riducono le infiammazioni intestinali e contrastano la dissenteria, favorendo la regolarità del
transito intestinale.
L'azione antinfiammatoria delle foglie è utile anche per il benessere del cavo orale se con l'infuso si effettuano sciacqui e gargarismi, per lenire le irritazioni della bocca e della gola, e contro la raucedine.
Le foglie sono indicate anche per contrastare le infezioni urinarie, e per dare sollievo a
ragadi ed
emorroidi applicando localmente impacchi con i giovani
germogli lessati.
Il gemmoderivato (macerato glicerico) prodotto dai germogli del Rovo estraendo dai tessuti meristematici freschi, cioè i tessuti embrionali dei giovani getti in accrescimento, principi attivi come
vitamine,
minerali, enzimi, ormoni vegetali, e fattori di crescita, esercita nel complesso proprietà utili per il benessere respiratorio, immunitario, scheletrico, digestivo, intestinale, e come antiossidante e protettivo delle cellule.
Il macerato glicerico dei germogli del Rubus fruticosus agisce da supporto al
metabolismo del
calcio risultando utile per contrastare l'
osteoporosi e le decalcificazioni che possono portare a fratture delle ossa, contro
artrosi,
reumatismi cronici, ma è utile anche per rallentare le fibrosi dei tessuti molli e gli indurimenti che possono manifestarsi in senescenza sui tessuti di vari apparati, come il tessuto polmonare o circolatorio.
Inoltre è tradizionalmente utilizzato in gemmoterapia per le proprietà utili sull'apparato genitale femminile, inclusa un'azione benefica sui fibromi uterini, per contrastare i quali è opportuno associarlo vantaggiosamente ai gemmoderivati di Mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea) e Ontano bianco (Alnus incana), ovviamente seguendo i consigli e le prescrizioni del medico curante.
Le more sono ricche di minerali e vitamine C, K, A,
acido folico,
antociani e ellagitani, che conferiscono un'azione
antiossidante contro i danni causati dai
radicali liberi, utile per la difesa del
sistema immunitario, cardiovascolare e intestinale, e come prevenzione contro l'invecchiamento cellulare e le malattie degenerative.
In particolare gli ellagitannìni delle more (contenuti in minore concentrazione anche nei
Lamponi) interagiscono con alcuni
enzimi digestivi ed esplicano un'azione antinfiammatoria a livello gastrico, utile anche in presenza di
Helicobacter pylori, e sono quindi indicati per contrastare
gastriti e ulcere gastriche.
I frutti maturi hanno sapore dolce e aromatico, e quando sopraggiungono le piogge tardo-estive diventano più polposi e succosi; hanno proprietà nutrienti, vitaminizzanti, antianemiche,
lassative per la presenza di fibre solubili e insolubili, e sono indicate per il benessere e la regolarità intestinale contro la
stitichezza.
Le more sono molto appetite da uccelli, tassi, volpi, piccoli roditori.
Una particolare varietà di Rovo è il Rubus chingii var. suavissimus, sinonimo Rubus suavissimus, detto anche Rovo dolce, pianta perenne originaria delle regioni montuose della Cina, di cui si utilizzano le foglie, particolarmente indicate per la preparazione di infusi e tisane, anche come gradevole correttore del gusto per il loro sapore leggermente dolce.
In Giappone è conosciuto come "tian Cha" e in Cina come "Tè dolce cinese". I suoi frutti sono delicati, molto dolci e succosi, adatti per fare marmellate e dessert.
I frutti del Rovo si consumano tal quali come frutta, o nelle macedonie, o aggiunti a
yogurt e gelati come dessert, per arricchire l'impasto di torte e muffin, e nelle crostate di frutta, o per guarnire cheesecake.
Dalle more si possono ricavare anche succhi e sciroppi, sorbetti, gelati e confetture (che devono essere accuratamente setacciate per eliminare i numerosi piccoli semi).
Precauzioni d'uso
I semi delle More costituiscono una controindicazione in presenza di
diverticolosi, sia nel caso di utilizzo del frutto fresco, sia dei prodotti che da esso si ricavano. Inoltre la presenza di
acido salicilico nei frutti può indurre allergia in alcuni soggetti.