LE SOLUZIONI NATURALI PER CONTRASTARE E PREVENIRE LE EMORROIDI 15-06-2016 (Aggiornato 18-08-2023) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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La patologia sembra avere uguale incidenza sia nell'uomo che nella donna, anche se nel sesso femminile c'è sicuramente un maggior fattore di rischio correlato a varie cause: una maggiore tendenza costituzionale alla formazione di varici, le fluttuazioni ormonali legate alle mestruazioni, il periodo gravidico, in cui le alterazioni ormonali influenzano il tessuto vascolare, la compressione esercitata dal feto sul pavimento pelvico e sui vasi iliaci che determina una stasi venosa e, inoltre, la forte pressione addominale esercitata durante il parto possono determinare la comparsa di emorroidi, o aggravare quelle eventualmente già presenti. Emorroidi - cibi da evitare Anche l'alimentazione può influire sulla comparsa delle emorroidi: i cibi piccanti, così come l'alcool, l'abuso di Cacao, e pare anche le carni suine grasse, con la loro azione irritante e/o intossicante epatica, possono innescare un processo di dilatazione venosa che può sfociare nella patologia emorroidaria. Rusco Le emorroidi possono essere particolarmente dolorose, a causa della ricca innervazione presente nella zona anale e perianale, e sono spesso soggette a sanguinamento, specie durante la defecazione, se essa richiede un particolare sforzo a causa della stitichezza, o durante sforzi intensi in generale. La malattia emorroidaria può progredire attraverso diversi stadi con gravità crescente, da un primo fino a un quarto grado, il più grave. Le crisi emorroidarie acute solitamente si alternano a periodi di latenza e relativo benessere, in cui il problema sembrerebbe risolto; ma basta un fattore scatenante come un errore alimentare o uno stress fisico per risvegliare la patologia e ricadere in una fase acuta. Anche sottovalutare il problema e affrontarlo solo con rimedi sintomatici aumenta il rischio di incorrere in recidive, che divengono sempre più frequenti e ravvicinate, mentre i periodi di latenza si abbreviano fino a che la fase acuta diventa la norma, poiché lo stato di debolezza delle pareti venose diviene sempre più accentuata. Amamelide Poiché anche l'ansia influisce negativamente su questo disturbo, può essere proficua l'assunzione di integratori specifici per calmare lo stress e gli stati ansiosi, con erbe come Melissa, Passiflora, Scutellaria, Ficus carica, quest'ultimo peculiare per evitare la somatizzazione dell'ansia sull'apparato gastrointestinale; oppure Griffonia, Zafferano, Rodiola, che aumentano le concentrazioni di serotonina, migliorano l'umore e favoriscono la serenità. E' necessario, inoltre, quando il disturbo emorroidario si manifesta, affrontarlo con un approccio non solo sintomatico, ma con interventi mirati a livello sistemico, che agiscano sia sulla debolezza delle pareti vasali, sia con un'azione di contrasto verso i batteri patogeni opportunistici che colonizzano l'intestino, quando la flora batterica intestinale favorevole è debole e/o alterata a causa di un'alimentazione scorretta, o per l'assunzione di alcuni farmaci, come gli antibiotici che tendono a distruggerla. Elicriso Le piante venotoniche possono essere associate ad altre piante lenitive, ricche di mucillagini, come la Malva e lo Psillio, che svolgono un'azione calmante ed emolliente sull'infiammazione e contribuiscono a idratare e ammorbidire il contenuto intestinale, rendendo l'evacuazione fisiologica e non traumatica. E' utile l'associazione con estratti di Pompelmo (GSE), per contrastare e correggere le disbiosi intestinali causate dai batteri opportunistici e patogeni, che contaminano il serbatoio fecale, oltre ai fermenti lattici probiotici, associati a fibre prebiotiche che li alimentano e ne favoriscono la replicazione, aiutando a mantenere una flora intestinale ottimale ed evitandone le alterazioni, che possono causare infiammazione a livello delle pareti intestinali, gonfiore e stipsi. Questa deve essere assolutamente evitata con l'eventuale assunzione di lassativi delicati, ricchi delle già nominate mucillagini da Malva, Psillio, Lino, associate opportunamente a piante coleretiche e colagoghe come Carciofo, Tarassaco, Curcuma, Cardo mariano, che stimolano la produzione di bile fluida, che agisce da lassativo naturale, e, agendo da epatoprotettori, aiutano anche a depurare il fegato. Quando si manifesta la patologia emorroidaria, infatti, entra in gioco anche lo stato di salute del fegato, che deve essere aiutato a drenare le tossine e ad evitarne la sofferenza. Psillio I trattamenti sistemici e locali devono essere messi in atto non solo nei momenti di maggiore disagio della fase acuta, ma devono essere ripetuti periodicamente anche nei momenti di benessere, a scopo di prevenire le recidive. Dott.ssa Marina Multineddu |
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