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EPIGENETICA E DNA: L'INFLUENZA DELLO STILE DI VITA E DELL'AMBIENTE SULLA NOSTRA SALUTE



Sommario
  1. Introduzione
  2. Cos'è l'epigenetica?
  3. Effetti dell'epigenetica sulla salute
  4. Ottimizzare la risposta epigenetica con la fitoterapia
  5. Prodotti correlati
Epigenetica
Quando, nel 1953, il biochimico James Watson e il biologo Francis Crick (premi Nobel) annunciarono la scoperta del DNA (Acido Desossiribonucleico), la molecola a forma di doppia elica contenente tutto il patrimonio genetico di un individuo, si pensò che ciascuno avesse in sé quasi un destino già scritto, non modificabile perché insito nelle sue cellule.

In effetti il DNA contenuto nei cromosomi del nucleo cellulare e i geni che in essi risiedono, contiene tutte le informazioni necessarie per far funzionare l'organismo.
Ogni individuo eredita il suo patrimonio genetico (i caratteri ereditari) da entrambi i genitori, metà dal padre, metà dalla madre: esso determinerà tanti aspetti del suo corpo, del suo aspetto, della sua mente, del suo carattere, del suo comportamento.

I caratteri ereditari sono contenuti nel Genoma, cioè l'insieme dei geni, che compone il DNA e che determinano il Genotipo (la costituzione genetica di un organismo), ma oggi sappiamo che tale eredità non è fissa e totalmente predeterminata, poiché subisce l'influenza di fattori provenienti dall'ambiente.

Cos'è l'epigenetica?



DNA
L'epigenetica è la branca della genetica che studia le variazioni (che non alterano la sequenza del DNA) dell'espressione genica che avvengono per adattare l'organismo agli stress ambientali: semplificando, una parte dei geni che compongono il patrimonio genetico viene silenziata, o al contrario attivata, in funzione delle condizioni ambientali, degli stress subiti o affrontati, e questo porta allo sviluppo di una sorta di "memoria genetica", che rende più tolleranti o più sensibili alle malattie.

Le caratteristiche epigenetiche variano nel corso della vita e possono essere trasmesse sia da una cellula alle cellule figlie, sia dai genitori alla discendenza: le modificazioni epigenetiche sono trasmissibili dunque anche alle generazioni successive.

Questo avviene anche per il rischio di sviluppare diverse malattie, incluso il cancro, infatti attualmente anche in oncologia sono numerose le ricerche sull'epigenetica e sul modo in cui i fattori ambientali possono modificare l'espressione dei geni, tanto da indurre eventuali alterazioni cellulari che potrebbero causare tumori, o al contrario silenziare quei geni che potrebbero farli sviluppare, riducendo il rischio di contrarre il cancro se l'influenza ambientale risulti positiva, come ad esempio modificare un cattivo stile di vita verso una vita più salubre.

L'epigenetica in sintesi
L'epigenetica pertanto studia le mutazioni genetiche e la trasmissione di caratteri ereditari non attribuibili direttamente al DNA, e si occupa in particolare di studiare l'Epigenoma, cioè l'insieme di tutte le molecole che rendono possibili i cambiamenti epigenetici presenti nell'organismo.

Il primo studioso a coniare il termine epigenetica fu il biologo britannico Conrad Hal Waddington nel 1942, termine che deriva dal prefisso greco epi (=sopra) con riferimento proprio al fatto che studia i fattori che si collocano "al di sopra" dei geni, e dunque del DNA, dando origine a quello che si definisce il Fenotipo (l'insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo, quali risultano dall'espressione del suo genotipo e dalle influenze ambientali) che in termini più semplici potremmo definire come l'insieme dei caratteri osservabili di un individuo.

Due individui portatori dello stesso genotipo, come ad esempio due gemelli omozigoti, perciò geneticamente identici, non necessariamente esprimeranno un Fenotipo identico, poiché ciascun gemello sarà la risultante dei suoi caratteri genetici che, interagendo con l'ambiente, subiranno le modificazioni epigenetiche che saranno intervenute nel corso della sua vita.

Effetti dell'epigenetica sulla salute



Fattori ambientali che influiscono sull'epigenetica e sulla salute
I fattori che possono influire sul genoma sono l'età di un individuo, la sua esposizione a fattori ambientali, interni o esterni, come agenti fisici e chimici, lo stile di vita, la dieta, l'attività fisica o la vita sedentaria, la presenza di sovrappeso, le esperienze vissute, che possono nel complesso influenzare l'espressione dei geni, cioè il modo in cui le nostre potenzialità genetiche si esprimono, palesando quindi che il DNA è in realtà una struttura flessibile e adattabile, sulla quale ciascuno può intervenire direttamente con i suoi comportamenti per determinare l'espressione dei suoi geni, in senso positivo o in senso negativo in base agli stili di vita adottati e al suo vissuto.

Da studi effettuati proprio su gemelli omozigoti separati precocemente e cresciuti in ambienti diversi, si è notato che essi, ricevendo differenti influenze ambientali e conducendo uno stile di vita molto diverso, da adulti presentavano differenze anche rilevanti sulla loro suscettibilità alle malattie, dimostrando come siano i diversi fattori esterni a far variare l'espressione genica, cioè il modo in cui le potenzialità genetiche di ciascuno si manifestano, poiché esse risentono dell'ambiente, del vissuto di ognuno, e anche delle sue scelte e del suo comportamento nella vita.

Questo dà la possibilità di intervenire sulle potenzialità genetiche e di orientarle con i comportamenti e lo stile di vita, verso fattori positivi utili a conseguire un organismo più forte e sano, come vedremo.

Alla luce di tali informazioni, perciò, dobbiamo considerare che la sola sequenza dei nostri geni non corrisponde alla totalità di ciò che il nostro corpo manifesta, poiché l'ambiente in cui viviamo e il nostro stile di vita determinano una risposta epigenetica, sulla quale è palese ormai che si possa influire, agendo proprio sulle condizioni che l'hanno determinata: nutrizione, sovrappeso, allenamento fisico, stimoli mentali e relazionali, stress ambientali e psichici, integrazione alimentare, supplementi nutrizionali quando necessari, e in definitiva sullo stile di vita nel suo complesso, poiché il modo in cui si decide di vivere condiziona direttamente l'espressione dei nostri geni, quindi il nostro organismo, il suo benessere e la sua salute.

Ognuno di noi quindi sarà in parte responsabile delle condizioni di salute a cui perverrà nel corso della vita, se la scelta dei comportamenti e l'ambiente del vissuto diventeranno le leve per ottimizzare la risposta epigenetica, in modo da produrre modificazioni favorevoli sull'espressione dei geni, che influiranno in positivo sulla salute, rafforzando l'organismo contro malattie e invecchiamento.

L'espressione epigenetica varia anche con il procedere dell'età, in risposta all'ambiente e ai comportamenti individuali, anche in considerazione del fatto che la risposta epigenetica è reversibile col cambiamento delle nostre abitudini.
Perciò correggendo stili di vita errati, per quanto possa costare fatica, potremo recuperare importanti modificazioni sulla qualità della vita e di conseguenza sull'espressione dei geni, influendo direttamente sulla tendenza a invecchiare in salute, anziché favorire la suscettibilità alle malattie, o a sviluppare alterazioni cellulari anomale.

Le principali patologie sulle quali è possibile intervenire per evitare che si manifestino per cattive abitudini di vita, sono innanzitutto le alterazioni metaboliche definite nel complesso Sindrome Metabolica, quando si manifestino nell'insieme sovrappeso, alterazioni dei parametri fisiologici della pressione arteriosa, dei valori ematici di colesterolo, trigliceridi, e della glicemia.

Sarà la nostra alimentazione innanzi tutto a favorire parametri accettabili, che ci consentano di raggiungere una costante condizione metabolica fisiologica e un ottimale profilo lipidico e glicemico, che condurranno, col tempo e in modo graduale, abbinati ad una regolare attività fisica, anche a un calo di peso e alla riduzione del rischio cardio-cerebro-vascolare.

Ottimizzare la risposta epigenetica con la fitoterapia



Funghi medicinali - Micoterapia
Funghi medicinali
Ciò sarà facilitato, quando necessario, dall'integrazione con supplementi nutrizionali e nutraceutici come i funghi medicinali appartenenti all'antica Medicina Tradizionale Cinese, quali l'Agaricus Blazei Murril, il Reishi, Il Cordiceps, il Maitake, lo Shiitake, il Coprinus e il Pleurotus, che nel complesso favoriscono i processi di disintossicazione dalle tossine, riducono lo stress e i meccanismi alla base della fame nervosa, che possono indurre un incremento di peso e favorire la comparsa della Sindrome Metabolica; agiscono inoltre sul metabolismo e stimolano i processi fisiologici che contribuiscono a "bruciare" i grassi, spingendo l'organismo a consumare più calorie e favorire perciò il dimagrimento.

I funghi medicinali, con il loro contenuto in betaglucani, agiscono come immunostimolanti e immunomodulanti, riequilibrano l'assetto lipidico e glicemico, svolgendo un ruolo di prevenzione verso i disturbi cardio-cerebro-vascolari.

Rodiola rosea
Rodiola rosea
Anche la gestione dello stress, i problemi del sonno, le alterazioni dell'umore o le depressioni lievi o di media gravità, possono essere affrontati mediante l'assunzione di piante rilassanti quali Passiflora, Melissa, Arancio dolce, o Biancospino quando sia presente un'alterazione del battito cardiaco (palpitazioni), anche associati a Iperico, Griffonia, Rodiola, se vi sono disturbi dell'umore, astenia e senso di affaticamento; e inoltre piante ipnoinducenti come Escolzia, Valeriana, Rosolaccio, Lavanda, abbinate alla Melatonina per migliorare l'equilibrio circadiano sonno-veglia, per contrastare l'insonnia; o tonico-adattogene come Withania, Schisandra, Eleuterococco, Ginseng, per affrontare spossatezza e situazioni stressanti, sia fisiche che psichiche.

Lo stress spesso si riflette anche sull'apparato gastro-intestinale con conseguente alterazione della flora batterica (microbiota), che causerà una disbiosi con disturbi quali gonfiore e flatulenza, dolorabilità e spasmi intestinali, alterazioni dell'alvo con tendenza alla stitichezza o alla diarrea, o l'alternanza di entrambe.

Probiotici e Prebiotici
Si potrà intervenire migliorando principalmente il microbiota mediante l'assunzione, frequente e ripetuta, di Probiotici abbinati alle fibre Prebiotiche (alfa-glucoligosaccaridi) che li alimentano favorendone la replicazione nell'intestino e riportando la flora intestinale allo stato di eubiosi; e inoltre associando il Ficus carica, che ha un'azione elettiva nei disturbi gastrici e intestinali, specifica per contrastare le manifestazioni psicosomatiche e la somatizzazione dell'ansia a livello gastroenterico, associata a piante carminative quali Finocchio, Cumino, Coriandolo, Anice verde e Anice stellato, per ridurre le fermentazioni e i gonfiori, o Zenzero, Camomilla, Melissa, contro nausea e spasmi viscerali.

In conclusione, uno stile di vita sano, con riferimento all'insieme di comportamenti, consuetudini e scelte quotidiane, completate quando necessario con integrazioni nutrizionali adeguate a ciascun problema, potrà influenzare positivamente la risposta epigenetica e l'espressione dei geni del nostro DNA, orientandola verso esiti che si rifletteranno nel lungo termine sulla nostra salute, promuovendo il benessere complessivo e riducendo così il rischio di contrarre malattie.

Trovi i prodotti utili per ottimizzare la risposta epigenetica dell'organismo nelle sezioni



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