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LA MICOTERAPIA: L'USO DEI FUNGHI MEDICINALI COME NUTRACEUTICI PER LA NOSTRA SALUTE

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Micoterapia, i funghi medicinali
Una moderna branca della Fitoterapia è costituita dalla Micoterapia, termine che deriva dal greco mikòs = fungo, e therapeìa = terapia, e indica il metodo di cura naturale attuato tramite l'uso dei funghi medicinali.
Questo metodo naturale è recente solo per noi occidentali, in quanto la Micoterapia affonda le sue origini nell'antica Medicina Tradizionale Cinese (MTC): in Oriente i funghi medicinali sono usati da millenni nella medicina popolare per la prevenzione e la cura di svariate patologie, e per accrescere la longevità.

Nelle diverse epoche storiche, il concetto di Micoterapia è presente in diverse antiche civiltà: nell'antico Egitto i funghi erano considerati un alimento dalle rare virtù salutari, riservato perciò solo ai faraoni; sono stati scoperti geroglifici risalenti a 4600 anni fa, in cui si associano i funghi al concetto di immortalità.
Anche le popolazioni dell'Est Europa hanno sempre stimato i funghi come un pregiato alimento, dotati altresì di preziose proprietà medicinali.
E' certo che anche le antiche popolazioni messicane Azteche conoscevano sia l'uso dei funghi edibili, sia di quelli medicinali, oltre a quelli sacri rituali.

Ormai da diversi anni anche in Occidente la Micoterapia è stata ed è oggetto di studio e di sperimentazione, per verificare le effettive potenzialità medicinali dei funghi, di alcuni in particolare, studi che hanno confermato numerose proprietà salutari, volte soprattutto ad accrescere le difese immunitarie, regolare l'equilibrio metabolico, e perseguire una prevenzione antitumorale.

I funghi, intendendo in questo contesto i macrofunghi, cioè quelli che tradizionalmente si raccolgono per uso alimentare, sono organismi che possono essere considerati una via intermedia fra il regno vegetale e il regno animale, per alcune loro caratteristiche che condividono con entrambi i regni.

Il regno vegetale annovera individui autotrofi, cioè dotati di clorofilla, che consente di ricavare il proprio nutrimento a partire da sostanze inorganiche, tramite la fotosintesi clorofilliana. I funghi, non possedendo clorofilla, sono organismi eterotrofi, cioè prelevano direttamente dall'ambiente esterno le sostanze organiche necessarie alla loro vita, come avviene nel regno animale.

Inoltre, le pareti cellulari dei funghi sono ispessite come nei vegetali, ma esse sono costituite da chitina, come nel regno animale (es. esoscheletro degli artropodi, ossia ragni, scorpioni, crostacei, insetti, ecc.), e non da cellulosa come avviene nel regno vegetale: per questa particolarità i funghi possono essere collocati in una posizione filogeneticamente più prossima agli animali che alle piante.

I macrofunghi sono privi di tessuti differenziati e specializzati. Sono caratterizzati dalla presenza di ife, lunghissimi e sottili filamenti sotterranei uni o pluri-cellulari, molto ramificati e interconnessi, formanti il micelio, che rappresenta il vero e proprio organismo fungino.

La struttura (gambo e cappella) che dal micelio affiora ed emerge fuori dal terreno, in realtà è una fruttificazione del micelio e viene definito "corpo fruttifero", organo riproduttivo del vero fungo che ha il compito di produrre le spore, assimilabili ai semi delle piante superiori, che compiono la funzione riproduttiva.

Nel linguaggio comune è solitamente chiamato fungo il corpo fruttifero, che rappresenta la parte epigea (cresce sopra il terreno), mentre il micelio, cioè il vero e proprio fungo, rappresenta la parte ipogea (cresce sotto il terreno): anche in questo contesto indicheremo sovente come fungo il corpo fruttifero.

Il micelio può avere un'estensione ipogea anche notevole, in alcune specie si parla di numerosi chilometri quadrati (questo fatto è stato dimostrato con certezza analizzando il genoma del fungo), con una capacità di sopravvivenza di centinaia, o addirittura migliaia di anni, tanto da poterlo considerare quasi immortale.

In Occidente, in passato, i funghi sono stati guardati con sospetto e ritenuti spesso poco adatti per l'alimentazione, per la presenza, fra le numerose specie, di individui caratterizzati da un'alta velenosità, alcuni anche mortali.
Al contrario, in Oriente, ogni pregiudizio verso i funghi è completamente sconosciuto: è stata sempre considerata prevalentemente la loro importanza come alimento, ovviamente delle specie prive di tossicità, e soprattutto come medicamento.

L'attenzione del mondo occidentale sulle proprietà terapeutiche dei funghi è scaturita anche dalle osservazioni, fatte dagli studiosi negli anni '70, in riferimento al loro utilizzo alimentare nelle popolazioni del sud del Brasile, che presentavano una bassissima incidenza di malattie degenerative, inclusi i tumori e l'aterosclerosi, e un aumento della longevità.

Risultò che questa particolare caratteristica di quelle popolazioni, peraltro diverse come origine e quindi geneticamente differenziate, era determinato da una causa ambientale, e precisamente dal diffuso e frequente consumo di un fungo locale, l'Agaricus blazei Murril, o Cogumelo do Sol, che oggi è annoverato fra i più interessanti funghi medicinali per le sue proprietà immunostimolanti, derivate dall'alto contenuto di betaglucani, sostanze che esamineremo fra breve.

I funghi crescono in condizioni ambientali avverse, e, infatti, il loro ciclo vegetativo è necessariamente rapidissimo, per sfruttare le fugaci condizioni ambientali favorevoli al loro sviluppo, quando esse si presentano: non a caso esiste il detto "cresce come un fungo", per indicare un celere sviluppo.
I funghi sono molto sensibili all'umidità e alla temperatura, che, per ciascuna specie, devono trovarsi in quel particolare equilibrio, e quello solo, per favorire la nascita dei corpi fruttiferi e garantire la riproduzione della specie tramite la formazione delle spore.
Essi, per sopravvivere quando l'ambiente è ostile, hanno sviluppato difese particolarmente efficaci.

I funghi producono, infatti, numerose sostanze dotate di attività biologica: i terpenoidi, dall'azione antinfettiva e antinfiammatoria che, riducendo le infiammazioni innescate dall'infezione, modulano la risposta del sistema immunitario nei confronti delle stesse infezioni; i polisaccaridi, tra i quali sono particolarmente importanti i betaglucani, i betamannani, le glicoproteine, numerosi enzimi, e inoltre antibiotici, sostanze antiossidanti, vitamina D e vitamine del gruppo B, rari e preziosi oligoelementi come il vanadio, dalle proprietà antidiabetiche, presente in particolare nel Coprinus comatus, e il germanio, particolarmente abbondante nel Reishi, che assicura una buona ossigenazione del sangue e dei tessuti.

Le sostanze più biologicamente attive contenute nei funghi sono i betaglucani, dei quali è ormai dimostrata l'azione positiva a livello del sistema immunitario umano.
I betaglucani dei funghi, per la loro particolare struttura, sono assorbiti facilmente attraverso la mucosa intestinale, dove riescono a legarsi ai macrofagi (cellule immunitarie altamente differenziate addette alla difesa dell'organismo), stimolandoli e attivando così il sistema immunitario, che sarà costantemente in uno stato di allerta, e quindi pronto a contrastare con rapidità gli attacchi dell'ambiente esterno, come le infezioni microbiche virali, batteriche, micotiche, o dall'interno, difendendolo da eventuali cellule tumorali.

Tutte queste sostanze sono vantaggiose per chi si alimenta dei funghi che le contengono, per regolare l'equilibrio metabolico, ridurre lo stress ossidativo, esercitare un efficace stimolo riequilibrante sul sistema immunitario, che viene rafforzato e predisposto a resistere più efficacemente agli stimoli ambientali avversi, alle sollecitazioni stressanti, sia di natura fisica che psichica, e per difendersi più efficacemente dagli attacchi microbici.

Molti funghi possiedono proprietà adattogene, intendendo con questa definizione la capacità di una sostanza di ripristinare in un organismo l'omeostasi, facilitando i processi fisiologici necessari per adattarsi alle situazioni di particolare stress, consentendo così all'organismo di sopportare anche un impegno sproporzionato e di reagire positivamente ad esso.

I funghi hanno la capacità di regolare le reazioni immunitarie dell'organismo (immunomodulante), modulando la risposta immunitaria, cioè stimolando il sistema immunitario quando esso è depresso, frenandolo quando è iperattivo e attacca lo stesso organismo causando le malattie definite autoimmuni.

I funghi, poiché contengono molte fibre, svolgono anche una funzione prebiotica di nutrimento sulla popolazione batterica benefica della flora intestinale, che può crescere in modo equilibrato ed armonico e in questo modo riesce a controllare e contenere la crescita dei batteri nocivi, e a favorire quella dei batteri fisiologici.

Si può affermare che tutti i funghi edibili possiedono, oltre alle loro apprezzate qualità organolettiche che li rendono un alimento particolarmente prelibato e ricercato, anche molte virtù salutari comuni, oltre a peculiari proprietà medicinali, connesse alla caratteristica composizione chimica tipica ed esclusiva di ciascuna specie, che consente di esplicare una diversa attività farmacologica specifica.

Alcune specie di funghi, molte facenti parte della MTC (Medicina Tradizionale Cinese), possiedono in misura cospicua straordinarie proprietà medicinali, come il Reishi (Ganoderma lucidum), il Cordyceps sinensis, lo Shiitake (Lentinula edodes), il Maitake (Grifola frondosa), l'Hericium erinaceus, il Coprinus comatus, il Polyporus umbellatus, l'Agaricus blazei.
Citiamo una sintesi delle loro principali proprietà.

Reishi



Reishi
Il Reishi (Ganoderma lucidum), uno dei funghi più noti della Medicina Tradizionale Cinese e Giapponese, chiamato il "Fungo dei mille anni" o "Fungo dell'immortalità", è considerato tradizionalmente un rimedio adattogeno che esercita un'azione benefica su vari organi, sistemi ed apparati, in particolare l'apparato cardiocircolatorio, il sistema nervoso, il fegato, la tiroide, l'apparato respiratorio.

E' indicato in tutte le patologie cardiovascolari come tonico cardiaco; modulando i neurotrasmettitori agisce sullo stress e sull'ansia, inclusa quella somatizzata a livello gastrointestinale e che può essere alla base di gastriti e coliti infiammatorie; ha un'azione antidolorifica, e negli anziani potenzia la memoria.

Il Reishi stimola il sistema immunitario inducendo una risposta endogena, con una particolare azione modulatrice utile sia in caso di immunità depressa, sia di immunità iperattiva non controllata, come avviene nelle forme allergiche, con la riduzione nella produzione di istamina, o in patologie complesse definite autoimmuni, per le quali può costituire un coadiuvante alla terapia medica, come l'artrite reumatoide e la tiroidite autoimmune.

Per l'elevato contenuto di triterpeni, dall'azione antinfiammatoria e antiallergica, è considerato un valido supporto per le patologie infiammatorie, sia batteriche che virali, dell'apparato respiratorio, come otiti, faringiti, tracheiti, bronchiti.

Il Reishi è consigliato anche per favorire la detossificazione epatica, e per coadiuvare la gestione degli effetti collaterali della chemioterapia e/o radioterapia.
Per approfondire la conoscenza delle proprietà di questo fungo, rimandiamo al nostro articolo dedicato al Reishi.

Cordyceps



Cordyceps
Il Cordyceps sinensis esercita un'azione tonica, di sostegno metabolico, immunostimolante, per rafforzare le naturali difese dell'organismo.
Con l'apprezzabile azione antiossidante contribuisce a preservare le arterie dalle placche ateromasiche responsabili dell'aterosclerosi.
Possiede proprietà tonificanti per reni e fegato, con un'azione regolatrice del metabolismo epatico e pancreatico, che influisce beneficamente sui valori della glicemia, dei trigliceridi e del colesterolo, riducendo il colesterolo "cattivo" o LDL a vantaggio di quello "buono" o HDL.

Il Cordyceps migliora la capacità respiratoria, per la sua efficace azione sulle affezioni respiratorie e sulle broncopatie cronico-ostruttive.
In ambito sportivo, è consigliato per accrescere la forza e la fisiologica resistenza fisica e mentale, aiutare a ridurre la sensazione di fatica, migliorando la produzione e l'utilizzo dell'energia grazie alla sua azione sul sistema cardiorespiratorio, e per l'azione antinfiammatoria a livello muscolare.
Questo fungo esercita anche un efficace stimolo sulle funzioni sessuali, essendo considerato un vero afrodisiaco, e un regolatore della produzione ormonale.

Shiitake



Shiitake
Lo Shiitake, Lentinula edodes, molto apprezzato come alimento per le sue eccellenti qualità organolettiche, è considerato un corroborante per accrescere l'energia, stimolare le difese immunitarie soprattutto in caso di infezioni virali. Nella MTC è utilizzato contro raffreddore, influenza, bronchiti, herpes, micosi, candidosi, dermatite. Lo Shiitake costituisce una prevenzione contro l'aterosclerosi poiché riduce il colesterolo, migliora la circolazione sanguigna, contribuisce a regolare i livelli pressori.

È utile per contrastare la gotta e per il reumatismo articolare, poiché può ridurre l'uricemia; utile nelle emicranie, nell'epatite B, e come regolatore del metabolismo tiroideo.
In Asia è particolarmente apprezzata la proprietà di elevare i livelli di testosterone per la sua particolare ricchezza in zinco, come stimolo per le funzioni sessuali.

Maitake



Maitake
Il Maitake, Grifola frondosa, fungo appartenente alla Medicina Tradizionale del Giappone, è considerato un tonico adattogeno capace di stimolare il sistema immunitario, regolare il sistema metabolico, per controllo del peso in caso di sovrappeso e obesità.
Esercita un controllo della glicemia, che risulta vantaggioso in caso di diabete di tipo II, riduce l'assorbimento dei grassi a livello epatico e dei tessuti corporei, facilitando il dimagrimento.

L'uso regolare riduce il colesterolo e i trigliceridi, agisce beneficamente come coadiuvante in caso di ipertensione.
Poiché favorisce l'assorbimento del calcio, è utile nell'osteoporosi, per rinforzare il sistema scheletrico e i tessuti connettivi.
Da studi effettuati "in vivo", sembra essere un valido ausilio per mitigare gli effetti collaterali della chemioterapia nei pazienti oncologici.

Hericium



Hericium erinaceus
L'Hericium erinaceus, chiamato anche "Lions mane" (criniera di leone), o "Monkey's mushroom" (fungo della scimmia) per il suo particolare aspetto, è considerato tradizionalmente un fungo specifico per le problematiche dell'apparato digerente e per il sistema nervoso.
Facilita le fisiologiche funzioni digestive, contrastando in particolar modo i problemi gastrici; inoltre sostiene la memoria e le funzioni cognitive, e favorisce la concentrazione.
E' ricco di vitamine e sali minerali, contiene particolari composti dall'azione antinfiammatoria, le erinacine e gli ericenoni, capaci di attraversare la barriera emato-encefalica (filtro che regola selettivamente il passaggio di sostanze da e verso il cervello) e di stimolare la rigenerazione mielinica, favorendo il sostegno delle funzioni cognitive, come coadiuvante per limitare il deficit mnemonico e le malattie degenerative.

Coprinus



Coprinus comatus
Il Coprinus comatus è conosciuto in Italia come "Fungo dell'inchiostro", poiché invecchiando diventa deliquescente.
Possiede, come tutti i funghi, un'azione antiossidante e immunostimolante, e per la sua ricchezza in vanadio è specifico per favorire il controllo della glicemia, senza gli effetti collaterali della somministrazione isolata di questo oligoelemento, che necessita della presenza concomitante di ferro, per limitare le reazioni collaterali indesiderate: il Coprinus comatus contiene naturalmente anche ferro, equilibrando in modo naturale l'azione del vanadio.
Questo fungo è utile come sostegno ipoglicemizzante nei casi di alterato controllo del glucosio ematico, poiché a livello periferico migliora la sensibilità delle cellule all'insulina; a livello centrale contribuisce a rivitalizzare le cellule pancreatiche residue.

Polyporus



Polyporus umbellatus
Il Polyporus umbellatus è considerato il fungo dall'azione diuretica per eccellenza, sostiene la funzionalità del microcircolo, contrasta la ritenzione idrica favorendo il drenaggio dei liquidi corporei e l'efficienza del sistema linfatico, che per funzionare al meglio deve essere mantenuto in condizioni ottimali.
L'attività del Polyporus umbellatus è vantaggiosa in presenza di ritenzione idrica, edemi, difficoltà a urinare; favorisce la diuresi facilitando l'eliminazione del sodio e del cloro, senza concomitante perdita di potassio, un minerale indicato per stimolare il drenaggio linfatico.

Questo fungo è uno specifico eliminatore di tossine dai liquidi organici, la sua elevata azione antiossidante contro i radicali liberi si esplica a livello tissutale, e la sua assunzione si può considerare propedeutica a qualunque altro trattamento naturale successivo.
In ambito oncologico, il Polyporus umbellatus può essere utile per mitigare alcuni effetti negativi della chemioterapia, come la perdita di capelli, la cui ricrescita sembra essere stimolata, probabilmente per il buon contenuto in biotina (vit. B8) che caratterizza questo fungo.

Agaricus blazei Murril (ABM)



Agaricus blazei Murril - ABM
Parliamo infine, ma non perché meno importante, dell'Agaricus blazei Murril (ABM), un fungo commestibile originario del Brasile, dove è chiamato Cogumelo do sol, che ha il merito di aver richiamato l'attenzione degli europei verso la Micoterapia.
Oggi è considerato uno dei funghi più interessanti per le sue notevoli proprietà salutari.

È usato tradizionalmente per contrastare lo stress psicofisico, stimolare e potenziare il sistema immunitario, riequilibrare l'assetto lipidico e glicemico con la normalizzazione dei valori di colesterolo, trigliceridi e glicemia, per prevenire l'osteoporosi, contrastare i disturbi circolatori, ridurre il rilascio di istamina in varie patologie allergiche, quali dermatite atopica, rinite allergica, asma, e ancora per coadiuvare il trattamento delle malattie tumorali, azione imputabile soprattutto al suo altissimo contenuto in betaglucani, le più potenti sostanze immunostimolanti oggi conosciute, decisamente superiore rispetto ad altri funghi medicinali.

L'ABM svolge anche un'azione antipertensiva ed epatoprotettiva; il suo alto contenuto dell'enzima tirosinasi permette all'organismo di produrre maggiori quantità di ubichinone, o Coenzima Q10, una molecola basilare per ottimizzare il consumo di ossigeno e la produzione di energia a livello intracellulare, con un conseguente rafforzamento delle cellule a fronteggiare gli eventuali attacchi microbici, batterici o virali, o un'eventuale crescita cellulare anomala.

Dott.ssa Marina Multineddu

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