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SALUTE, IGIENE E CURA DI NASO, GOLA E ORECCHIE CON I PRODOTTI NATURALI - PRIMA PARTE

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Salute di naso, gola, orecchie
In questo articolo vorrei approfondire un argomento abbastanza complesso, cioè la fisiologia, la funzionalità e alcune problematiche del naso, della gola e dell'orecchio. Nel corso della trattazione, metteremo in luce lo stretto legame tra questi organi, analizzando come il benessere di ciascuno possa dipendere dalla regolare funzionalità degli altri.

Sappiamo che le orecchie, il naso e la gola sono localizzati l'uno vicino all'altro, svolgono funzioni ben distinte, e tuttavia correlate fra loro. Esaminiamo in breve l'anatomia di questo distretto anatomico delicato e complesso, importante per la vita, la salute, le relazioni sociali.

Il naso e le orecchie sono organi di senso, essenziali per il senso dell'olfatto, per l'udito e l'equilibrio. La gola non è un organo indipendente, ma è costituito da tutti gli organi circostanti che delimitano la "cavità faringea" della quale costituiscono le pareti.

La gola o faringe



Struttura della Faringe
Struttura della Faringe
Più precisamente la gola, o faringe, è la cavità anatomica a forma di imbuto (si restringe verso il basso) che va dalla parte posteriore della bocca fino ai canali che comunicano sia con l'apparato digerente (stomaco) che con l'apparato respiratorio (polmoni): il cibo e l'aria inspirata condividono il primo tratto a livello della faringe, ma a livello della laringe le strade si dividono, infatti attraverso la gola passa l'aria che oltrepassa la laringe e la trachea e giunge ai polmoni; mentre il cibo viene spinto verso l'esofago e poi nello stomaco, mentre contestualmente avviene la chiusura delle vie aeree.

Perciò la faringe svolge una duplice funzione: è parte essenziale sia dell'apparato digerente che di quello respiratorio, inoltre è coinvolta nella fonazione (emissione di suoni), mediante il passaggio dell'aria attraverso la laringe che ospita le corde vocali. Nella faringe sboccano anche i condotti che la mettono in comunicazione bilateralmente con l'orecchio medio, di conseguenza la faringe, come vedremo, è implicata anche nel mantenere la giusta pressione all'interno dell'orecchio, col quale comunica mediante le "tube di Eustachio" (o trombe di Eustachio).

La faringe è composta da tre parti:
  • Tonsille
    Tonsille
    Rinofaringe: la parte che corrisponde superiormente alla parte retrostante le vie nasali (rinos=naso), che comunicano con la faringe mediate le due aperture dette coane; ospita la tonsilla faringea o adenoide (organo linfoghiandolare che di norma regredisce verso i 7-8 anni), è rivestita da una mucosa ciliata tipica dell'apparato respiratorio, utile per favorire la pulizia dell'aria inspirata attraverso le narici.

  • Orofaringe: corrispondente alla gola e separata dalla rinofaringe anteriormente dalla cavità orale (os-oris=bocca), superiormente dal palato molle che è il prolungamento del palato duro, e inferiormente dall'epiglottide. Nell'orofaringe è situata la base della lingua, la tonsilla linguale (anch'essa regredisce verso i 14 anni), e le due tonsille palatine poste ai lati della gola dove la bocca comunica con la faringe (istmo delle fauci), con funzione antinfettiva e immunitaria: esse formano una sorta di "anello linfatico" che costituisce la prima barriera difensiva contro microbi e batteri inalati con l'aria o introdotti col cibo.

  • Laringofaringe o ipofaringe: la parte terminale della faringe in cui risiede la laringe, l'organo che consente la fonazione, cioè l'emissione di suoni.

La funzione alimentare svolta dalla faringe è possibile attraverso la chiusura della via respiratoria, che impedisce momentaneamente la possibilità di inspirare, indirizzando il bolo alimentare verso l'esofago (via alimentare) mediante la deglutizione, un efficace riflesso di "smistamento" che impedisce che il cibo stesso si diriga verso le vie respiratorie: infatti non si può respirare mentre si deglutisce. Quando tuttavia può capitare di "aspirare" liquidi o cibo, o anche solo la saliva (che "va di traverso", come si dice) verso le vie respiratorie, si innescano riflessi di protezione che scatenano forti colpi di tosse atti a liberare le vie respiratorie dai materiali che hanno preso la via sbagliata. Senza tali difese, in taluni casi come in persone anziane, o nei bambini piccoli o in presenza di particolari sindromi (es. disfagia), si possono verificare danni, talora anche gravi, all'apparato respiratorio (polmonite da aspirazione).

La funzione respiratoria al contrario mantiene la faringe in una situazione di pervietà che consente solo il passaggio dell'aria verso la laringe, l'organo che consente la fonazione cioè l'emissione di suoni, e la trachea, e infine ai polmoni, ma non all'esofago.

Questa stretta comunicazione di zone e di funzioni, implica che quando si produce una anomalia nella funzione di un organo, ne possano risentire gli atri due.

Il naso



Seni paranasali sani e infiammati
Seni nasali sani e infiammati
In un precedente articolo abbiamo descritto l'anatomia del naso, mettendo in evidenza che le due cavità nasali, separate dal setto nasale, comunicano con l'esterno mediante le narici, posteriormente con il rinofaringe attraverso le coane, e inoltre con le cavità nasali accessorie o "seni paranasali", formate da coppie di cavità piene di aria poste all'interno delle ossa facciali, intorno alle cavità nasali stesse. Sia le cavità nasali che i seni paranasali sono rivestiti di un tessuto mucoso simile a quello respiratorio, dotato di ciglia vibratili che convogliano il muco secreto dalle mucose, carico di impurità provenienti dall'aria inspirata, verso la faringe da cui è eliminato mediante la deglutizione o espulso con la tosse.

Bisogna sottolineare che una respirazione corretta deve avvenire attraverso il naso, e non mediante la bocca, in quanto l'aria inspirata attraverso il naso viene filtrata, riscaldata e umidificata, e inoltre la resistenza che le vie nasali oppongono al passaggio dell'aria induce a trattenere più a lungo l'aria nei polmoni e ne stimola l'elasticità, rinforza la muscolatura toracica, favorisce una migliore ossigenazione inducendo una maggiore pervietà degli alveoli polmonari, evitando aree di scarsa ossigenazione, producendo di conseguenza maggiore benessere per tutto l'organismo. Inoltre, lo sforzo che la gabbia toracica compie durante la respirazione di tipo nasale crea una maggiore pressione negativa intra-toracica, che riduce l'affaticamento cardiaco.

Elicriso
Elicriso
Alcune persone, pur non avendo un problema respiratorio nasale, attuano comunque una respirazione orale, seppure inconsapevolmente, o a causa di un precedente raffreddore, o per stress, ansia, o mancata educazione alla respirazione nasale. Ciò può avvenire anche nei bambini, talvolta per un ingrossamento della tonsilla faringea (adenoide) che ostacola la respirazione nasale, e questo innesca un processo infiammatorio e/o infettivo delle vie nasali mentre si instaura una respirazione orale compensativa, con disturbi del sonno e infezioni ricorrenti dell'orecchio.

In tali circostanze, la respirazione orale induce secchezza delle mucose stimolando una maggior produzione di muco, che riduce ulteriormente la pervietà delle vie nasali causando edema e infiammazione, favorisce le infezioni, producendo una ipertrofia compensatoria delle mucose, portando a naso chiuso, ostruzione degli accessi ai seni paranasali, e conseguenti sinusiti, polipi, scolo di materiale sieroso (rinorrea), riduzione dell'olfatto, tendenza a russare e talvolta producendo apnee notturne che possono avere un impatto negativo sulla salute, per il conseguente deficit di ossigeno che ne deriva.

Quando il muco si accumula nelle cavità nasali per una infiammazione delle mucose che le rivestono, a causa del freddo, dell'aria secca del riscaldamento, per la deviazione del setto nasale, o per un raffreddore o una rinite allergica, si può verificare una ostruzione che ostacola la respirazione e che, cronicizzandosi, può generare una ipertrofia dei turbinati, i ripiegamenti ossei foderati di spesse mucose posti all'interno del naso che servono a riscaldare, umidificare, depurare l'aria inspirata e di regolarne il flusso. Quando il "naso chiuso" causa difficoltà nella respirazione, inducendo una respirazione orale, non è raro che si instauri una infiammazione e una infezione anche a livello della gola (faringe) con interessamento delle tonsille palatine, e talvolta anche dell'orecchio medio con conseguente otite, e che si avverta la sensazione di avere le orecchie "tappate", disturbo che si comprende se ricordiamo che l'orecchio medio comunica con la faringe mediante le tube auditive, o tube di Eustachio, che servono da tramite fra l'orecchio stesso con la faringe e le vie aeree.

Amamelide
Amamelide
Questo sistema regola, come abbiamo detto, la pressione fra l'interno dell'orecchio medio e l'esterno, consente il deflusso del muco, protegge dall'invasione di microrganismi patogeni presenti nella faringe, e inoltre impedisce all'orecchio stesso di percepire i rumori interni del corpo. Quando avviene una produzione eccessiva di muco, o si verifica comunque una ostruzione delle vie nasali ad esempio in caso di raffreddore, o rinite allergica, o rinite vasomotoria, la corretta respirazione nasale ne risente, e di conseguenza ne soffre anche la ventilazione delle tube di Eustachio nelle quali la pressione aumenta causando una "spinta" verso l'orecchio medio, che provoca la sensazione di "orecchie tappate, o ovattate". In tale situazione è possibile ristabilire una eguale pressione fra l'interno e l'esterno dell'orecchio, anche per ripristinare la ventilazione delle tube, mediante la cosiddetta "manovra di Valsava" tappando il naso con pollice e indice e, con la bocca chiusa, soffiare delicatamente col naso, fino a sentire una sorta di schiocco che segnala l'avvenuta disostruzione della comunicazione fra i due sistemi orecchio-faringe e l'unificazione fra le due pressioni.

La respirazione orale, anziché quella più corretta nasale, può inoltre essere causa di anomalie della gola e delle vie nasali posteriori, poiché facilita l'ingresso di agenti patogeni che possono causare infiammazione delle adenoidi, infezione e ipertrofia tonsillare con derivante posizionamento in avanti della lingua che può causare anomalie posturali di testa, spalle, collo e vertebre cervicali, con conseguente stato di tensione locale e dolore cervicale, ecc. Si può verificare anche una infezione batterica della gola con placche biancastre e purulente sulla superficie delle tonsille, che causa dolore nella deglutizione, febbre, ingrossamento dei linfonodi del collo, alito cattivo, dolore auricolare. Inoltre con la respirazione orale si crea uno stato di relativa "ipossia" (carenza di ossigeno tissutale) in cui l'ossigenazione del sangue peggiora del 15-20%, inducendo un aumento compensativo della frequenza respiratoria (tachipnea), che a sua volta causa una diminuzione dell'ossigeno incamerato con ciascun atto respiratorio e riduzione nel suo assorbimento, con la possibile vasocostrizione dei vasi periferici che l'organismo mette in atto per risparmiare ossigeno.

I prodottti naturali utili per il benessere di naso e gola



Basilico Santo (Tulsi)
Basilico Santo (Tulsi)
Per evitare tali complicazioni si può intervenire con rimedi naturali fitoterapici, come coadiuvanti antimicrobici e per lenire le infiammazioni a livello nasale, tonificare le mucose infiammate e ripristinare la corretta respirazione nasale. Ma sarebbe opportuno prevenire la comparsa di infiammazioni locali, o fenomeni allergici da pollini e altri allergeni, o fenomeni infettivi, mediante l'abitudine quotidiana del lavaggio nasale con soluzioni saline e oli essenziali balsamici e disinfettanti quali Eucalipto, Menta, Pino, Timo, e inoltre Ribes nero e Aloe vera ad azione antinfiammatoria, Amamelide ricca di tannini ad azione lievemente astringente, Elicriso, Piantaggine, Altea, lenitivi, protettivi, decongestionanti, Cannella, antibatterica e antiossidante, acido ialuronico che idrata e protegge le mucose.

Queste soluzioni vanno nebulizzate nelle fosse nasali attraverso le narici, solitamente al mattino, "lavandole" per liberarle da polveri, pollini, inquinanti ambientali, muco depositato durante il sonno, e decongestionare così le mucose e fluidificare il muco per favorirne l'eliminazione. Il lavaggio nasale quotidiano è indicato anche in caso di raffreddori, sindromi influenzali, riniti, sinusiti, deviazione del setto nasale che può essere una causa meccanico-ostruttiva di alterata respirazione nasale, e in presenza di scolo retro-nasale che può causare tosse e irritazione della gola.

Spray nasale
Le soluzioni nasali ad uso frequente, quotidiano, sono solitamente isotoniche, cioè hanno una concentrazione salina uguale alla soluzione fisiologica e ai fluidi corporei. Le soluzioni ipertoniche hanno una concentrazione salina maggiore dei liquidi corporei e sono indicate particolarmente in caso di raffreddori e congestione nasale, poiché per osmosi richiamano acqua dalle mucose nasali congestionate e ingrossate che ostacolano la respirazione, tonificandole e favorendo la fluidificazione del muco e la sua eliminazione, e la pervietà nasale.

Al lavaggio nasale può essere abbinato l'uso regolare durante la giornata, anche in prevenzione, di spray nasali con composizioni analoghe a quelle dei lavaggi, o con l'aggiunta, secondo le esigenze individuali, di piante antiallergiche e immunomodulanti come la Perilla, il Basilico santo, la Salvia officinale, o la Drosera e la Grindelia decongestionanti e antinfiammatorie, o ancora Calendula, Camomilla e Tè rosso (Rooibos), emollienti, lenitivi e addolcenti, e inoltre Pompelmo e Propoli, antimicrobici, antisettici e antinfettivi.

Gli spray nasali possono essere utilizzati come prevenzione anche di frequente, per lunghi periodi e più volte durante la giornata, sia in casa che fuori, al lavoro, a scuola, nei luoghi affollati come protezione e difesa, e per tonificare e decongestionare le mucose intasate che ostacolano la respirazione, anche in caso di russamento notturno.

Eucalipto
Eucalipto
In fase acuta di raffreddore, laringiti, sinusiti con ostruzione della respirazione nasale, giova effettuare suffumigi (fumenti), mediante l'uso di oli essenziali balsamici come Boswellia (incenso), Eucalipto, Menta, Mirra, Mirto, Timo, dispersi in acqua calda per respirarne i vapori, o mediante aerosol, con effetto fluidificante delle secrezioni catarrali che più facilmente vengono drenate, e antisettico contro le infezioni dei seni paranasali e dell'orecchio (otiti).

Queste sono solo alcune delle complicanze che si possono verificare quando il naso e la corretta respirazione nasale hanno dei problemi, e gli effetti che si possono riflettere sui seni paranasali, sulla gola, e a livello auricolare in caso di anomalie e infiammazioni di naso e faringe.

In un prossimo articolo vedremo quali altri problemi si possono verificare in questi importanti distretti dell'organismo, in particolare nell'orecchio, e come è possibile intervenire con coadiuvanti naturali e fitoterapici.

Dott.ssa Marina Multineddu

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