LE PIANTE ADATTOGENE, UNA RISPOSTA NATURALE CONTRO LO STRESS - PRIMA PARTEArticoli correlati: |
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Cos'è lo stress?
L'organismo umano è predisposto per gestire lo stress derivante dalle difficoltà quotidiane, psicologiche, fisiologiche, socio-ambientali, che si possono presentare nel corso della sua esistenza, ed è in grado di reagire con una risposta adattativa a uno stress acuto, per meglio difendersi dal punto di vista psicologico, immunitario e ormonale, secondo una sorta di saggezza genetica antica "progettata" dall'evoluzione per proteggerlo. Esso possiede capacità reattive innate, cioè è preparato naturalmente per far fronte a un evento, fisico o psicologico, percepito come stressante, in seguito al quale il cervello invia una sequenza di segnali che generano la secrezione degli ormoni "mediatori", come adrenalina e cortisolo, i quali portano il messaggio agli organi e ai sistemi preposti alla sua difesa, attraverso un meccanismo fisiologico che lo aiuta a rispondere in modo adeguato ed efficace alle condizioni percepite come allarmanti (reazione di attacco o fuga, o reazione da stress acuta, o "fight or flight response"). Lo stress è di norma un meccanismo fisiologico di difesa (eustress dal greco eu = bene), che attiva in risposta due sistemi, uno biologico e uno comportamentale, per indurre un adattamento continuo alle differenti sollecitazioni provenienti dall'ambiente. Esso coinvolge i sistemi nervoso, endocrino e immunitario. L'eccesso di stress Le reazioni originate dallo stress si dovrebbero esaurire alla cessazione dello stimolo che le ha provocate. Ma quando una reazione da stress non riesce a disattivarsi perché sostenuta dal persistere di condizioni emozionali, percepite come negative e a loro volta causa di nuovo stress (distress dal greco dys = male), le modificazioni biologiche attivate diventano anch'esse persistenti, portando l'organismo ad uno stato di esaurimento delle energie dei diversi organi e sistemi coinvolti, i quali non riescono più a ritornare alla condizione di omeostasi di partenza. Questa condizione di stress cronico può esacerbarsi fino a causare effetti organici negativi, che si manifestano con disturbi somatici a carico di diversi organi e con quadri clinici disparati: quando si è sotto stress ci si ammala di più, in quanto un organismo sotto uno stress percepito come eccessivo, o che vive in una elevata situazione di stress cronico, finirà con l'inibire il corretto funzionamento del sistema immunitario, come dimostrato da studi specifici da una nuova disciplina chiamata "psico-neuro-endocrinologia", che studia le connessioni che intercorrono fra psiche, cervello, sistema endocrino, e sistema immunitario. A fronte di un evento particolarmente stressante può manifestarsi nell'immediato un "attacco di panico", che può causare forte ansia con dispnea, senso di soffocamento e di costrizione alla gola ("nodo alla gola"), palpitazioni, tremori, sudorazione intensa, aumento improvviso della peristalsi, con spasmi intestinali, colite, diarrea, nausea, talora vomito; a livello psichico possono manifestarsi confusione mentale, calo della concentrazione, mal di testa, irritabilità, insonnia. Le condizioni stressanti ripetute possono indurre la cosiddetta "somatizzazione dello stress", un fenomeno che porta ad esprimere su un organo o un apparato una sofferenza psichica tramite sintomi fisici (somatici) ricorrenti, che possono sfociare in vera e propria malattia, andando a colpire i punti deboli dell'individuo Ognuno di noi, infatti, ha la capacità di far fronte alle difficoltà psicologiche, fisiologiche, ambientali, sociali, che la vita inevitabilmente presenta, ma immancabilmente, accanto a punti caratteriali biologicamente più forti, ciascuno può presentare anche qualche debolezza soggettiva intrinseca, che alcune situazioni particolarmente stressanti possono far emergere, andando a cogliere proprio quei punti di vulnerabilità latente soggettiva che possono incrinare l'efficienza delle sue abituali capacità adattative, focalizzandosi di volta in volta in uno o più "punti sensibili" che via via emergono, da quello psichico, all'endocrino, all'immunitario, al metabolico, inducendo squilibri psicofisici e conseguenti disturbi a livello somatico, i quali, se ripetuti nel tempo, possono cronicizzarsi divenendo una vera e propria predisposizione verso la malattia. Le piante adattogene Per ovviare a tali inconvenienti si può ricorrere, quando necessario, alle cosiddette "piante adattogene", che hanno la capacità di aiutare ad affrontare lo stress eccessivo o cronico, potenziando quei meccanismi di adattamento che ogni organismo può mettere in atto, come sostegno a eventuali condizioni destabilizzanti che gli consentono di superare i momenti critici. La funzione delle piante adattogene è quella di elevare la "soglia di tollerabilità" dell'organismo in relazione allo stress, che sarà in grado di fronteggiare con maggiori energie psicofisiche. Le piante adattogene possono agire anche in via preventiva, sostenendo e aumentando il potenziale difensivo di ciascun individuo e inoltre, nei momenti critici già in atto, possono offrire supporto all'organismo che sarà così in grado di arginare le potenziali situazioni destabilizzanti, rallentando o arrestando il processo di potenziale patogenesi, riportando in definitiva l'individuo ad uno stato di omeostasi (stabilità). Le piante adattogene si inseriscono nei meccanismi fisiologici di adattamento e, secondo le esigenze del momento, amplificano le reazioni troppo deboli incrementando le riserve energetiche cellulari, o frenano i segnali troppo forti diminuendone l'intensità ed evitando di scatenare reazioni troppo enfatizzate, in proporzione allo stimolo ricevuto dal corpo, comportandosi come veri e propri regolatori metabolici in grado di aumentare le capacità dell'organismo di adattarsi ai fattori ambientali stressogeni. Esse possono essere utili dunque per limitare la somatizzazione dello stress eccessivo, fornendo all'organismo un surplus di energie fisiche e mentali, che consentono di arginare le conseguenze negative dello stress percepito come sproporzionato, o ripetuto, o già divenuto cronico. Come si può intuire dallo stesso termine "adattogeno", le piante adattogene potenziano i meccanismi vitali di adattamento, innalzano la soglia di tollerabilità dell'organismo verso lo stress, dotandolo di maggiori risorse per fronteggiarlo e aiutandolo ad adattarsi in modo più efficace alle varie situazioni che causano stress. Prima di analizzare le numerose piante adattogene, è doverosa una importante distinzione fra tre tipologie di sostanze indicate con i termini stimolante, tonico, adattogeno. Matè Le sostanze stimolanti esercitano il loro effetto sull'organismo aumentando il rilascio degli ormoni dello stress (adrenalina e cortisolo), amplificando, accelerando e esaltando l'attività dei nervi con un'azione psicoattiva sul sistema nervoso centrale, accrescendo momentaneamente le prestazioni psicofisiche, la capacità di attenzione, l'energia e le capacità lavorative, la reattività emotiva e la percezione, ma con alterazioni fisiologiche che si riflettono sulla pressione del sangue, sul ritmo cardiaco, sulla respirazione, che possono aumentare in misura anomala, ma possono anche indurre successivamente un senso di fatica, assuefazione psichica (dipendenza), nervosismo, ansietà, insonnia, e altri effetti non del tutto positivi, specie se si eccede nel dosaggio e nella frequenza di assunzione ad alte dosi. Ginkgo Sono considerate piante toniche l'Iperico e la Melissa, dall'attività positiva sul tono dell'umore, che stimolano dolcemente le terminazioni nervose e aumentando la capacità di affrontare lo stress; il Biancospino, che rinforza e tonifica il cuore e i vasi sanguigni, alterati dall'ansia; l'Escolzia, dall'azione tranquillante che ristabilisce l'equilibrio psichico e favorisce un buon sonno; Il Ginkgo che agisce favorevolmente sulla circolazione e la vasodilatazione delle arterie anche cerebrali, favorendo la memoria e la vitalità; l'Aronia, ricca di antiossidanti, vitamine A e C, utili per il microcircolo e per rafforzare il sistema immunitario; l'Olivello spinoso, tonico, antiossidante, remineralizzante, utile per astenia, stanchezza, convalescenza, anemia; ecc. I tonici non sono considerati anche adattogeni. 3) Per contro le piante adattogene hanno anche effetti tonici, infatti sono definite spesso tonico-adattogene, inoltre migliorano la produzione dell'energia da parte delle cellule contribuendo a preservare le riserve, stimolano il sistema nervoso senza produrre effetti negativi o dipendenza, come può avvenire con gli stimolanti, aumentano il processo di ripresa dopo un periodo di affaticamento dell'organismo favorendo il recupero delle energie da un lavoro fisico, una prestazione sportiva, o altra sollecitazione. Le piante adattogene accrescono la capacità di adattamento nei confronti degli "stressor" (stimoli di diversa natura che possono indurre stress fisico e/o psichico), conferendo all'organismo maggiore tono e vitalità per resistere più efficacemente al "distress", cioè allo stress negativo che può portare a sviluppare ansia, tensione, insonnia, difficoltà di concentrazione e deficit di memoria, innescare disfunzioni sessuali, portare a un calo dei livelli di resistenza dell'organismo, con conseguente riduzione delle difese immunitarie e maggiore sensibilità alle malattie. Le piante adattogene perciò non esercitano stimoli eccitanti che causerebbero una reazione forzata e un esaurimento successivo delle risorse, ma esse agiscono piuttosto come agenti normalizzanti, provocando nell'organismo una risposta graduale e fisiologica, utile per mantenere stabile il proprio equilibrio e perseguire l'omeostasi. Le piante adattogene sono numerose, e in questo contesto esamineremo l'azione delle più interessanti, comparando i loro effetti, esaminandone analogie e differenze, in quanto ciascuna mostra un profilo e una intensità di azione propria. Ma comunque tutte hanno la capacità di innalzare la reattività nelle situazioni di stress, riportando l'organismo in uno stato di "eustress" e rendendoci più vitali nello svolgimento delle attività quotidiane. Rodiola (Rhodiola rosea) Rodiola Attualmente le vengono riconosciute proprietà tonico-adattogene, antiossidanti, antistress, con effetti positivi sul sistema immunitario, sulla memoria e l'apprendimento. Il suo contenuto in Rosavina, oltre a fornire maggiore energia e favorire il rendimento dell'organismo, è implicato direttamente nella produzione di serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto in numerose funzioni fisiologiche, fra cui la regolazione del tono dell'umore, la qualità del sonno e i disturbi del sonno. Agisce positivamente su alcuni tipi di depressione, sulle disfunzioni sessuali di natura psicologica, e inoltre è utile in caso di apatia, affaticamento, nel controllo dell'appetito e della fame nervosa. La Rodiola incrementa l'attenzione, l'attività mentale, senza esercitare un'azione eccitante sul sistema nervoso, ma riducendo l'affaticamento mentale, la fatica muscolare e fisica riducendo i tempi di recupero delle energie, proprietà utili particolarmente in ambito sportivo, ma non solo. Sembra inoltre che la Rodiola aumenti la lipolisi (scissione dei grassi), e aiuti quindi nella prevenzione e nel trattamento del sovrappeso e dell'obesità. Ashwagandha (Withania somnifera) Ashwagandha (Withania) Brahmi (Bacopa monnieri) Brahmi (Bacopa) Ginseng (Panax ginseng) Ginseng Per la sua efficace azione tonificante in caso di ipotensione, è da evitare in caso di ipertensione. Nei soggetti particolarmente sensibili, ad alte dosi potrebbe indurre tachicardia, per cui l'uso iniziale deve essere graduale, iniziando da una dose moderata, che può essere aumentata progressivamente in relazione agli effetti ottenuti. Ovviamente non va assunto la sera per evitare insonnia, proprio per la sua azione corroborante delle facoltà psichiche, può tuttavia aiutare in caso di turni di lavoro serali o notturni. Non è indicato per bambini, gestanti, nell'allattamento, nei diabetici in terapia (per evitare somma di azioni, data la sua leggera azione ipoglicemizzante), in soggetti ansiosi e con predisposizione all'insonnia. Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus) Eleuterococco Schisandra (Schizandra chinensis) Schisandra Astragalo (Astragalus membranaceus) Astragalo L'Astragalo è indicato per rinforzare il sistema immunitario di anziani, convalescenti, persone che lavorano a contatto col pubblico e a rischio di contrarre infezioni e malattie da raffreddamento e altre malattie virali per contagio diretto. La radice di Astragalo è inoltre cardiotonica ed epatoprotettrice, in particolare per epatiti croniche in virtù delle saponine che contiene, che stimolano la rigenerazione dell'epatocita (cellula del fegato). Nel prossimo articolo continueremo l'esame delle piante adattogene con un'altra serie di officinali utilizzate nella fitoterapia occidentale, in quella ayurvedica e nelle medicine tradizionali cinese e giapponese, ricche di interessanti peculiarità e utili per combattere lo stress, favorire memoria e concentrazione, fornire energia psicofisica, e utili per raggiungere un generale stato di benessere. Dott.ssa Marina Multineddu |
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