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PREVENIRE E CONTRASTARE L'ANEMIA CON GLI INTEGRATORI ERBORISTICI NATURALI



Anemia
Il termine anemia deriva dal greco "anaimìa" (composto da an = suffisso con significato privativo, e àima = sangue) che letteralmente significa "senza sangue", e si riferisce a una condizione patologica dell'organismo caratterizzata da una alterazione del numero di globuli rossi o della quantità di emoglobina, oppure di entrambi, nel sangue circolante.
In questo articolo cercheremo di chiarire in modo semplice il significato di questa condizione e di suggerire i rimedi naturali e fitoterapici per contrastarla, quando possibile.

Ricordiamo che l'organismo umano è dotato di un sistema circolatorio, o cardiovascolare, formato dal cuore e dai vasi sanguigni, che ha il compito di trasportare il sangue a tutte le cellule del corpo. Il sangue è un tessuto allo stato liquido che costituisce approssimativamente il 5-7% del volume corporeo; nel corpo umano ne circolano circa 4/5 litri. È composto per il 55-60% da una fase liquida, il plasma, costituito da acqua, sostanze organiche e sali minerali in forma ionica; nella fase liquida è sospeso il restante 40-45%, definita parte corpuscolata, costituita da globuli rossi, globuli bianchi, piastrine.
Il sangue svolge molte importanti funzioni, a cui accenniamo brevemente: una funzione fondamentale è quella respiratoria, deputata allo scambio gassoso ossigeno/anidride carbonica che avviene in primo luogo a livello dei polmoni, nei quali il sangue si carica di ossigeno cedendo l'anidride carbonica (CO2), e quindi in tutti i tessuti, in cui le cellule ricevono l'ossigeno captato dal sangue attraverso la respirazione polmonare e cedono l'anidride carbonica come sostanza di scarto insieme ad altri cataboliti. Contestualmente allo scambio gassoso, il sangue trasporta sostanze nutritive, contribuisce alla termoregolazione corporea e all'equilibrio idrico, trasporta ormoni e mediatori chimici, globuli bianchi e anticorpi per l'azione di difesa immunitaria, esercita un'azione coagulante quando necessaria, ad esempio per sanare una ferita.

Composizione del sangue
Composizione del sangue
I globuli rossi, detti anche eritrociti (= cellule rosse, da erithròs, rosso e kytos, cellula) o emàzie (da àima, sangue), sono cellule del sangue su cui ci soffermeremo con maggiore dovizia di informazioni, perché inerenti all'argomento che stiamo trattando. Essi sono particolari cellule prodotte nel midollo rosso delle ossa (eritropoiesi), che durante l'emopoiesi (il processo di formazione e maturazione di tutti gli elementi corpuscolati, in questo caso dei globuli rossi), perdono il nucleo, assumendo la forma di dischi biconcavi, forma che aumenta la superficie di membrana e quindi la capacità degli scambi gassosi attraverso la membrana plasmatica stessa, oltre a consentire al globulo rosso di modificare rapidamente la sua forma per poter attraversare anche il lume dei più piccoli capillari sanguigni.
I globuli rossi, come dice il nome, hanno un colore rossiccio, dovuto all'elevato contenuto di emoglobina (Hb), una proteina che ha una particolare struttura, il radicale eme, capace di legare una molecola di Ferro. Ogni molecola di emoglobina contiene 4 radicali eme, perciò è capace di legare 4 molecole di ferro. Il ferro lega l'ossigeno, e da ciò possiamo desumere che l'emoglobina è una proteina in grado di legare l'ossigeno, trasportarlo fino ai tessuti e cederlo alle cellule in base alle specifiche esigenze.
Mediante la transferrina, una proteina deputata al trasporto del ferro all'interno dell'organismo, il ferro assimilato nell'intestino, in particolare nel duodeno, è trasportato agli organi che ne abbisognano, come il midollo rosso delle ossa, in cui sono prodotti i globuli rossi, e il fegato, che lo immagazzina, per cederlo nuovamente in caso di necessità, mediante la ferritina, una proteina che contiene quantità significative di ioni ferro e funge da deposito di riserva. Oltre che nel fegato, la ferritina si trova anche nella milza, nei muscoli, nel midollo osseo, e in piccola percentuale nel sangue circolante, dove costituisce una "riserva diffusa"; i suoi valori ematici denunciano la reale quantità di ferro presente nei depositi dell'organismo, in particolare nel fegato.
Se la ferritina ematica è carente, si riducono anche i livelli di emoglobina, la cui caratteristica, quando è carica di ossigeno, è quella di conferire al sangue la sua tipica colorazione rossa (sangue arterioso, nelle arterie), che diventa più scura quando nel sangue si riversano i cataboliti e la CO2 (sangue venoso, nelle vene).

Ferro
Quando l'emoglobina è presente in quantità insufficiente a svolgere questa indispensabile funzione, siamo in presenza di anemia, che, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si può definire tale quando i valori dell'emoglobina sono inferiori a 14 g/dl nell'uomo, a 12 g/dl nella donna e a 11 g/dl nella gestante.
Questa condizione di carenza di emoglobina comporta una diminuita quantità di ferro circolante nell'organismo e, di conseguenza, un trasporto inferiore di ossigeno, per cui possiamo definire questo tipo di anemia "anemia da carenza di ferro", o anemia ferropriva, o anemia sideropenica, (dal latino sideròs = ferro e penìa = povertà).
L'anemia sideropenica è la più comune e diffusa nel mondo, considerata un'alterazione nutrizionale presente per cause diverse sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli industrializzati, nei quali si può manifestare prevalentemente nelle giovani donne e nelle donne in età riproduttiva, a causa del ciclo mestruale, e nei bambini durante l'accrescimento. Nei paesi più poveri, a causa dell'alimentazione spesso insufficiente o carente di alimenti contenenti ferro-eme, cioè quello organico, più assimilabile, presente in alimenti di origine animale, come carne, fegato, uova, pesce, oppure a causa di un'eccessiva perdita di ferro per la presenza di parassiti intestinali, l'anemia sideropenica può interessare fino al 50% della popolazione.
Nei paesi sviluppati, nonostante l'alimentazione sia talvolta anche troppo ricca di calorie, l'anemia si può manifestare per diverse cause: un'alimentazione che apporta quantità inadeguate di vitamina B12 (cobalamina) e di ferro-eme, come una dieta rigorosamente vegetariana o vegana, o un accresciuto fabbisogno, come già accennato, nelle adolescenti e nelle donne in età fertile a causa di un ciclo mestruale troppo abbondante o prolungato, o in gravidanza, allattamento e puerperio, o nei bambini in accrescimento, o anche per un'attività sportiva molto intensa, oppure per abuso di farmaci antinfiammatori (FANS), in presenza di alcolismo, a causa del quale la maturazione delle cellule del sangue è rallentata, o ancora per una perdita ematica cronica, come può avvenire in presenza di emorroidi, gastriti emorragiche, o lesioni intestinali occulte che possono manifestarsi nell'età avanzata, o dopo interventi chirurgici, o per un deficit di assorbimento causato da svariate patologie a carico dell'apparato gastroenterico, come la malattia celiaca, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, ecc.

Ricordiamo che il ferro, specie il ferro non-eme contenuto principalmente nei vegetali, può essere meglio assorbito in presenza di vitamina C (acido ascorbico) e acido citrico, che riescono a scomporre la molecola complessa che lo contiene rendendolo più assimilabile. È perciò consigliabile condire gli alimenti, specie i vegetali, es. l'insalata, con succo di Limone, o consumare agrumi o kiwi ai pasti.
Inoltre, alcuni alimenti, come i legumi secchi, contengono i fitati, sostanze che ostacolano l'assorbimento del ferro: per questo motivo è opportuno cambiare spesso l'acqua dell'ammollo dei legumi secchi, per eliminarne il più possibile.
Anche le fibre alimentari come la crusca di Grano, e i tannini contenuti ad esempio nel e nel Caffè, ostacolano l'assimilazione del ferro, per cui non si deve eccedere nel loro consumo ed eventualmente consumarli lontano dai pasti. Da rimarcare che i latticini non contengono ferro.

Globuli rossi
Globuli rossi
L'anemia può essere causata da una diminuita produzione di globuli rossi, condizione che può verificarsi per carenza di ferro o per insufficiente apporto di vitamina B12, o a causa di alcune patologie come la talassemia, oppure per una eccessiva distruzione di globuli rossi provocata da particolari malattie come la malaria.
La carenza di vitamina B12 può verificarsi a causa di uno scarso apporto alimentare, ma anche per una alterazione nel suo assorbimento causato da patologie intestinali, o per insufficienza del cosiddetto "fattore intrinseco", una sostanza prodotta nello stomaco, fondamentale per consentire l'assimilazione intestinale della vitamina B12.
Se la mancanza di vitamina B12 è concomitante a carenza di acido folico (vitamina B9), oltre all'anemia si possono determinare eccessivi livelli ematici di omocisteina, una sostanza fisiologicamente presente nell'organismo, il cui accumulo accresce notevolmente il rischio cardiovascolare.

I sintomi dell'anemia ferropriva sono svariati e non sempre immediatamente individuabili, per cui sono spesso necessarie analisi del sangue per accertarla con sicurezza.
Essi possono manifestarsi in modo lieve nel periodo iniziale, in quanto l'organismo compensa la carenza attingendo ai depositi di ferritina, ma, se il deficit di ferro prosegue nel tempo, essi si accentuano, e si manifestano più marcatamente con astenia, senso di spossatezza apparentemente ingiustificato, tipico pallore del viso, del palmo delle mani, della congiuntiva nella palpebra inferiore e del letto ungueale, cefalea, vertigini nel passare dalla posizione distesa a quella eretta, insonnia e lieve depressione, irritabilità immotivata, fragilità e anomala perdita di capelli, freddo alle mani e ai piedi e formicolio alle estremità, tachicardia (meccanismo che l'organismo mette in atto per accrescere la gettata cardiaca e sopperire alla carenza di emoglobina e di ossigeno), inappetenza, dispnea (respiro corto).
Se il problema si aggrava ulteriormente, si possono manifestare segni di atrofia di mucose e epiteli, con glossiti atrofiche e bruciori alla bocca e alla gola, ragadi agli angoli della bocca, atrofia degli epiteli esofagei e gastrici, malassorbimento intestinale, unghie che si fissurano longitudinalmente e tendono a modificare la loro forma, che diventa piatta o concava, nell'anemia severa.

Prevenire l'anemia con l'alimentazione
Prevenire l'anemia con l'alimentazione
Per prevenire l'anemia è utile seguire un'alimentazione che apporti e soddisfi il fabbisogno nutrizionale individuale di ferro, acido folico e vitamina B12, con un'alimentazione varia e completa, che includa alimenti ricchi di ferro-eme (il più assimilabile), contenuto in carne rossa, pollo, tacchino, maiale, frattaglie (fegato in particolare); inoltre l'alimentazione deve includere verdure a foglia verde, con aggiunta di succo di Limone, che, mediante il suo contenuto in vitamina C e acido citrico, migliora l'assorbimento del ferro e ne favorisce la biodisponibilità, frutta secca, frutti di mare, legumi preparati dopo un lungo ammollo che elimini l'acido fitico che, come indicato, riduce l'assorbimento del ferro.

Se non è sempre possibile seguire un'alimentazione adeguata, o se il fabbisogno individuale è aumentato per i vari motivi già esposti, in presenza di anemia sideropenica, salvo diverso parere del medico curante, si possono ripristinare nell'organismo adeguati livelli di ferro mediante l'assunzione di integratori specifici contenenti ferro di origine naturale in forma organica assimilabile, caratterizzata da un'alta biodisponibilità e quindi da un elevato assorbimento intestinale, privo degli sgradevoli effetti gastrointestinali che solitamente gli integratori di ferro inorganico comportano.
Negli integratori erboristici, il ferro è spesso presente in diverse forme organiche (bisglicinato, pidolato, fumarato) e in particolari formule a rilascio controllato che garantisca un assorbimento graduale nell'arco della giornata, contribuendo a massimizzarne l'assimilazione, poiché essa risulta sempre parziale rispetto al minerale introdotto sia con l'alimentazione che tramite integratori.

Vitamina B12
Vitamina B12
L'integrazione di ferro dovrà essere associata all'integrazione di vitamina C, la quale, come ormai sappiamo, ne aumenta la disponibilità e ne accresce l'assorbimento, e inoltre alla vitamina B12 e all'acido folico, essenziali per la formazione dei globuli rossi e dell'emoglobina, e ancora al rame, un minerale coinvolto nella sintesi dell'emoglobina, tutti elementi utili anche per contrastare gli stati di affaticamento e favorire un fisiologico funzionamento del sistema immunitario.
Gli integratori possono essere formulati, inoltre, in forme gastroresistenti, che, giungendo integre nell'intestino, permettono il corretto assorbimento e scongiurano i disturbi gastrici che solitamente accompagnano l'assunzione di questo minerale.

Può giovare a contrastare l'anemia anche una integrazione di clorofilla, il pigmento simile all'emoglobina contenuto nei vegetali, nella cui formula la molecola di ferro è sostituita da una molecola di Magnesio. La clorofilla è considerata un tonico ricostituente che migliora il benessere generale di un organismo debilitato, svolge un'azione antiossidante, migliora l'assorbimento del ferro e favorisce l'aumento dei globuli rossi.

Integratori alimentari nutriterapici dalla particolare completezza nutrizionale e ricchezza in vitamine del gruppo B, incluse la vitamina B9 (folina) e la vitamina B12, come le alghe di acqua dolce Klamath, Clorella e Spirulina, possono costituire un valido aiuto per contrastare le anemie e gli stati di debilitazione in genere.

Dott.ssa Marina Multineddu

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