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LO STRESS E L'APPARATO GASTROINTESTINALE: GASTRITE, COLITE

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Il mese scorso ci siamo soffermati sugli effetti dannosi dello stress sulle funzioni cognitive, sull'efficienza mentale e sulla memoria; ma lo stress, quando è percepito come stimolo esagerato, può avere effetti nocivi anche su diversi apparati del nostro organismo, come la pelle, l'apparato cardiocircolatorio, il sistema immunitario e principalmente l'apparato gastroenterico.
Oggi ci soffermeremo in particolare su quest'ultimo, anche in considerazione della grande diffusione dei disturbi gastrointestinali nella società moderna, in conseguenza dello stile di vita sempre più frenetico e stressante.
Ricordiamo prima brevemente come è strutturato l'apparato gastrointestinale e quali funzioni hanno le sue varie parti.

L'apparato digerente



Apparato digerente
Possiamo considerare l'apparato digerente (o gastroenterico, o gastrointestinale) come costituito da un lungo tubo, scomposto in diverse parti, che assumono struttura e funzione diverse, a cui sono collegati diversi organi ghiandolari che immettono le loro secrezioni nell'interno del tubo digerente stesso, caratterizzandone così le funzioni.
Le parti principali dell'apparato digerente (v. figura) sono: la cavità boccale, l'esofago, lo stomaco, l'intestino tenue (suddiviso a sua volta in duodeno, digiuno, ileo), il colon (ascendente, trasverso e discendente), il retto.
L'intero canale alimentare, con le sue principali divisioni anatomiche, è costituito in modo da poter svolgere funzioni specifiche quali il passaggio del bolo alimentare, come nel caso dell'esofago, il deposito di materiale alimentare come nel caso dello stomaco e del colon discendente, la digestione del cibo sempre nello stomaco, ma anche nel duodeno, digiuno e ileo; infine l'assorbimento dei prodotti terminali della digestione, funzione che viene esplicata in tutta l'estensione dell'intestino tenue e nella prima parte del colon.

La principale funzione dell'apparato gastroenterico è di provvedere a rifornire continuamente l'organismo di sostanze nutritive, acqua, sali minerali, vitamine, e a questo scopo il cibo deve essere sospinto lungo il canale alimentare ad una velocità appropriata, affinché si possano svolgere le funzioni digestiva e di assorbimento.
Gli alimenti così come noi li assumiamo, non possono venir assimilati tal quali, ma necessitano di un grande lavoro da parte dell'organismo, che li trasforma attraverso la digestione in sostanze più semplici, assimilabili dalle pareti intestinali.
Gli alimenti sono distinti in tre grandi classi: i carboidrati, le proteine, i grassi, oltre ai sali minerali e le vitamine: essi, durante il percorso lungo il tubo digerente, sono sottoposti a successivi trattamenti, inizialmente di tipo principalmente meccanico (macinazione e imbibizione), quindi di tipo biochimico-enzimatico; alla fine del processo risultano sostanze assorbibili direttamente dalle pareti intestinali, che si riversano poi nel torrente circolatorio, per venire distribuite a tutti i distretti dell'organismo.
Gli organi ghiandolari che corredano il tubo digerente provvedono all'immissione in esso di secrezioni legate sia alle funzioni digestive, che a quelle di assorbimento: le ghiandole salivari, situate nel capo, il fegato e il pancreas, nell'addome. Inoltre le pareti dello stomaco contengono numerose altre cellule ghiandolari, deputate alla secrezione dei succhi gastrici.
La digestione quindi è un processo che coinvolge non soltanto lo stomaco, ma anche gli altri tratti del tubo digerente, e implica una successione cronologicamente armoniosa delle secrezioni orali, gastriche, duodenali, biliari e pancreatiche.

Stress e disturbi della digestione



Quando viene alterata una qualunque di queste fasi, si ha uno squilibrio che può provocare disturbi di vario genere, che possono interessare uno o più distretti dell'apparato digerente.
Generalmente i disturbi che ricorrono con più frequenza sono le infiammazioni della mucosa della bocca, la presenza di aria nello stomaco o nell'intestino (meteorismo), con flatulenza ed eruttazioni, l'acidità di stomaco, i rigurgiti acidi, la pesantezza gastrica o addirittura il dolore a carico dello stomaco, definito genericamente col termine di gastrite; se invece il dolore o gli spasmi interessano il colon, questo disturbo viene definito col nome di colite o di colon irritabile.

Questi problemi vengono accentuati dallo stress, quando esso risulti eccessivo, in quanto le funzioni digestive sono regolate dal sistema neurovegetativo, che è molto sensibile alle stimolazioni psichiche. Le reazioni psicosomatiche dell'apparato digerente sono espressione di uno stato di sofferenza emotiva e sono causate molto spesso da attività lavorative frenetiche, che non permettono il giusto tempo per il riposo, o da forti emozioni. Lo stress digestivo può essere causato anche da sbalzi di temperatura bruschi o da viaggi lunghi e faticosi, cioè quando il nostro organismo si deve adattare in tempi brevi a nuove situazioni.

Gastrite, Afte, Ulcera



Le afte sono piccole lesioni del cavo orale e si presentano sotto forma di vescicole molto dolorose e fastidiose, di cui non si conosce la causa scatenante: è probabile che intervengano diversi fattori, come una certa predisposizione genetica (specie per le afte ricorrenti), piccoli traumi, ingestione di certi alimenti, e naturalmente lo stress psicologico.
Per quanto riguarda le infiammazioni della mucosa gastrica è noto che lo stress interviene in modo spesso massiccio nel favorire la gastrite (escludendo i casi di gastrite o ulcera causati da Elicobacter pilori), o nell'accentuarne i sintomi, che sono tipicamente difficoltà digestive, acidità, pesantezza allo stomaco, talvolta anche nausea e vomito, dolori addominali crampiformi continui, stipsi o diarrea dovute all'arrivo del cibo indigerito nell'intestino. La gastrite cronica dunque, e una certa quota di casi di ulcera, colpisce spesso persone emotive e soggette a stress.

La Colite



Aloe vera
Aloe vera
La sindrome del colon irritabile si presenta al di fuori di qualunque lesione organica, parassitaria o infiammatoria, e va perciò distinta dalle coliti vere e proprie (come rettocoliti, coliti ulcerose) che richiedono trattamenti specifici.
La sindrome del colon irritabile è una sindrome funzionale caratterizzata da dolori addominali, stipsi alternata a diarrea, ad andamento cronico o ricorrente, con dolori di tipo spastico localizzati all'addome, accompagnati talvolta da disturbi dispeptici quali nausea, senso di ripienezza e meteorismo.
Questa sindrome è di chiara origine psicosomatica ed è molto legata allo stato ansioso del soggetto: è un vero e proprio campanello di allarme lanciato dal colon, quella parte dell'intestino particolarmente sensibile alla vita frenetica, allo stress e ad un'alimentazione sbagliata.
Non esistono dimostrazioni che un rigido regime dietetico abbia un ruolo determinante nel trattamento del colon irritabile, ma è bene evitare quei cibi che sono normalmente mal tollerati; nella variante con stipsi è bene ricorrere ad una dieta ricca di fibre delicate, come ad esempio quelle contenute nell'Avena, invece che quelle del Frumento, un po' più irritanti.

Da tutto questo si evince che questi disturbi sono delle vere e proprie somatizzazioni delle nostre ansie, dello stress continuo a cui andiamo incontro con la vita moderna e che vale la pena talvolta di soffermarsi per "ascoltare" il nostro corpo che ci sta chiedendo aiuto e, se possibile, cercare di aiutarlo con trattamenti il più possibile delicati e che non abbiano controindicazioni, poiché bisogna tenere conto del fatto che questi trattamenti sono spesso sintomatici e vanno ripetuti nel tempo, posto che i disturbi che vanno a trattare dipendono molto dal nostro carattere, che è molto difficile cambiare!

I rimedi naturali per i problemi gastrointestinali



In Natura esistono molte piante in grado di intervenire sull'apparato digerente e correggerne il funzionamento: spesso si ottengono grandi risultati con il solo uso delle piante, e in ogni caso le preparazioni erboristiche, se non riescono ad essere risolutive, risultano comunque di grande valore come trattamento di sostegno, naturalmente affiancando accorgimenti fisici e dietetici, sempre indispensabili.
Vediamo quali piante, o sostanze naturali, possiamo utilizzare, a seconda del problema che ci affligge:

Per le afte un ottimo rimedio, rapido ed efficace, è senz'altro l'olio di Melaleuca (Tea Tree oil), che dà sollievo immediato al dolore provocato dall'afta e velocemente ne promuove la cicatrizzazione.
Anche la Propoli, sotto forma di colluttorio per sciacqui, o in soluzione idroalcolica per toccature locali, dà buoni risultati.
Per le infiammazioni dello stomaco si possono utilizzare diverse piante, in modo da contrastare l'infiammazione della mucosa, ma intervenire anche sul gonfiore, sull'acidità spesso presente, sui crampi dolorosi, eccetera.
Molto utili per le loro proprietà lenitive, antinfiammatorie e cicatrizzanti sono l'Altea, lo Zenzero, la Liquirizia, la Malva, la Melissa, l'Aloe vera , la Menta.

Per il problema dei gonfiori, gastrici o addominali, la fitoterapia utilizza con ottimi risultati il Finocchio, l'Anice, il Coriandolo, l'Anice stellato, il Cumino, il Cardamomo, eccetera, spesso miscelati ad una piccola quota di Carbone vegetale: le piante citate riducono le fermentazioni e migliorano la digestione, il carbone vegetale fa da adsorbente verso gas già formati, contribuendo ad eliminarli con le feci.
L'uso di piante carminative associate al carbone vegetale è anche indicato in caso di ernia iatale, in quanto è molto utile per sgonfiare lo stomaco che, riducendo così il suo volume, più difficilmente tende a protrudere attraverso il diaframma.
Anche l'Argilla verde ventilata è utile come antiacido e cicatrizzante della mucosa dello stomaco, in caso di gastrite o ulcera, e dell'intestino in caso di colite o gonfiori. Sull'argilla non mi soffermo oltre, perché è stata trattata ampiamente in un precedente articolo.

Ficus carica
Ficus carica
Per la sindrome del colon irritabile la pianta di elezione è il Ficus carica gemmoderivato, che non è altro che l'estratto delle gemme del Fico selvatico, che dà risultati veramente sorprendenti. Esso agisce direttamente sulla pricipale causa del colon irritabile, lo stress e l'ansia, in modo mirato sull'apparato gastroenterico; infatti è benefico anche per la gastrite dovuta a somatizzazione viscerale dell'ansia.
Il Ficus va utilizzato a cicli di due mesi nei periodi più critici per questo disturbo, che in genere sono la primavera e l'autunno; in questo modo si hanno periodi di benessere piuttosto lunghi, che si possono prolungare ripetendo periodicamente il ciclo.
Il trattamento col Ficus può essere iniziato in qualunque momento e l'assunzione va ripetuta due o tre volte l'anno.

Un altro prodotto naturale consigliabile in caso di colon irritabile sono i Fermenti Lattici, probiotici e prebiotici, che arricchiscono la flora batterica intestinale, importantissima per il buon funzionamento dell'intestino, e per il benessere di tutto l'organismo.
Una flora batterica intestinale equilibrata infatti è indispensabile per la salute intestinale (ma non solo) e a mantenerla tale contribuiscono i batteri benefici, acidogeni, che formano una barriera contro quelli nocivi, alcalogeni, responsabili della putrefazione, e impediscono il proliferare dei microrganismi dannosi.
I fermenti lattici di vecchia generazione, nonostante la loro elevata concentrazione al momento dell'assunzione, vanno incontro a una rapida diminuzione della loro attività e per questo spesso risultano poco efficaci. Invece i moderni fermenti lattici probiotici e prebiotici, quindi formati da microrganismi vivi, attivi, gastroresistenti e capaci di proliferare nel nostro intestino perché accompagnati da un substrato che li nutre, mantengono a lungo la loro efficacia e sono in grado quindi di inibire lo sviluppo di organismi patogeni, che altrimenti colonizzerebbero l'intestino, perturbando l'equilibrio dell'ecosistema intestinale con conseguente dannoso dismicrobismo.
I fermenti lattici possono, e dovrebbero, essere assunti da tutti più volte nell'arco dell'anno, anche per lunghi periodi, a tutto vantaggio della nostra salute.

Dott.ssa Marina Multineddu

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