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PREVENIRE E ATTENUARE LE CICATRICI CON I PRODOTTI NATURALI



Le cicatrici
E' definita cicatrice il segno che resta sulla pelle dopo una lesione di qualunque natura, ed equivale al tessuto di guarigione che si forma per rimarginare la lesione stessa. La pelle costituisce per l'organismo una protezione che lo isola dall'ambiente esterno, per cui, in caso di una ferita che ne interrompe l'integrità, vengono messi in atto una serie di accorgimenti, che rappresentano appunto il fenomeno della cicatrizzazione, tendenti a richiudere l'apertura formatasi. Le cicatrici interessano non solo la pelle, ma tutti i tessuti del corpo.
In questo contesto ci soffermeremo in particolare sulle cicatrici che interessano la pelle, cioè epidermide e derma.

In generale si può affermare che la cicatrice è un tessuto formato dalla proliferazione nel derma, e successivamente nell'epidermide, di particolari cellule del tessuto connettivo, i fibroblasti, che intervengono nel processo di riparazione di una ferita causata da un fenomeno di qualunque natura, sia patologica che traumatica, e costituisce il processo di guarigione della lesione. Il tessuto cicatriziale neoformato che sostituirà quello danneggiato è un tessuto ricco di collagene, che appare tuttavia differente dall'originario, poiché può essere più sottile e di colore più chiaro, o più scuro, o rossastro e violaceo, rispetto al tessuto circostante, e non presenta peli, ghiandole, né solchi cutanei; talvolta può apparire più spesso, fibroso e rilevato rispetto alla pelle, poco elastico e in generale meno funzionale della pelle sana normale; è anche molto sensibile alle radiazioni solari, per cui è opportuno non esporre al sole una lesione in via di cicatrizzazione, o cicatrizzata da poco tempo, che deve essere protetta con creme solari dal fattore di protezione molto alto, in quanto i raggi solari possono causare una alterazione nella cicatrizzazione, modificando forma, colore, struttura, del processo di completa guarigione.

Cicatrice ipertrofica
Cicatrice ipertrofica
All'aspetto la cicatrice può apparire piana, rilevata, oppure infossata. Un normale processo di cicatrizzazione origina solitamente cicatrici piane e poco evidenti, morbide al tatto e di colore rosato abbastanza simile alla pelle circostante.
In alcuni casi la cicatrizzazione può però subire delle anomalie nella formazione del nuovo tessuto di riparazione, assumendo forme irregolari e un aspetto ipertrofico, che tuttavia non supera i margini della lesione stessa, in particolare quando è localizzata su superfici cutanee mobili, in cui il processo di guarigione è stressato, come le articolazioni, dove può formare un tessuto arrossato, duro e leggermente rilevato, che può prudere o dolere anche dopo la completa guarigione dopo circa 1-2 mesi. La cicatrice ipertrofica può regredire spontaneamente entro circa un anno.

La cicatrice si definisce invece atrofica quando la sua superficie risulta lievemente avvallata, spesso a causa di carenza di collagene, per cui il tessuto neoformato è insufficiente a riempire completamene l'area danneggiata, come nel caso dei segni lasciati dalla varicella o dall'acne, che spesso formano cicatrici di tale aspetto infossato.

La cicatrice può essere inoltre retraente, quando è localizzata in zone articolari che subiscono frequenti flessioni ed estensioni, ed è caratterizzata da una retrazione del tessuto connettivo neoformato per una diminuzione del numero e del volume delle cellule che lo compongono, ciò che causa anche un deficit funzionale.

Cheloide
Cheloide
Una forma estrema, anomala e patologica, di cicatrice ipertrofica è il cheloide, o cicatrice cheloidea; il termine definisce un processo di cicatrizzazione ipertrofica, non reversibile, conseguente a un trauma, una ferita, una ustione o una abrasione, che tende a crescere oltre i normali margini della lesione di partenza, caratterizzata da una superficie abnorme liscia e lucida, dura, gommosa, con un colorito più scuro o arrossato rispetto alla pelle circostante, con cute rialzata, talvolta rigonfia, voluminosa e antiestetica, assumendo talvolta l'aspetto di una vera deformità, per cui, se è situata in un punto visibile, può causare imbarazzo e disagio psicologico nella persona che ne è colpita.
Le cicatrici cheloidee tendono a crescere nel tempo e ad espandersi al di fuori della sede della lesione, risultare fastidiose, ipersensibili al tatto e causare prurito; possono inoltre limitare il normale movimento se si trovano nei pressi di un'articolazione. Alla formazione di una cicatrice cheloidea possono concorrere vari fattori, come una predisposizione individuale, una alterazione della risposta immunitaria, o avere la pelle di colorito scuro, per cui sarebbe opportuno, in questi casi, evitare di applicare piercing, forare le orecchie per posizionare orecchini, fare tatuaggi, ecc. Le cicatrici cheloidee compaiono più spesso sulle orecchie, sulla parte interna del torace, sulle spalle, a volte sul viso, sugli avambracci.
Per evitare la formazione di cheloidi, la prevenzione è la migliore strategia, in quanto il cheloide non regredisce spontaneamente, ma necessita di interventi di pertinenza medica che riducano la componente infiammatoria tipica di tali patologiche cicatrizzazioni.

Bioflavonoidi
Come prevenzione si può ricorrere, in caso di una lesione che si sospetta possa evolvere in cheloide, all'assunzione di integratori di bioflavonoidi antiossidanti come la Quercetina, in grado di inibire alcune sostanze associate all'infiammazione, rafforzare le difese immunitarie, con effetti positivi sulla proliferazione dei fibroblasti, cioè le cellule del tessuto connettivo interessate alla cicatrizzazione.
Anche la vitamina E, con le sue spiccate proprietà antiossidanti, migliora l'esito cicatriziale, per cui è consigliabile anche effettuare delicati massaggi della zona interessata al processo cicatriziale con creme o pomate contenenti olio di germe di Grano, ricco di vitamina E, anche abbinato a olio essenziale di Lavanda, cicatrizzante e antisettico, e gel di Aloe puro, che ha proprietà antinfiammatorie e modulanti del sistema immunitario. L'applicazione costante di tali creme su qualunque lesione in via di cicatrizzazione, oltre ad essere utile per una normale rigenerazione del tessuto dermoepidermico, esercita anche un'azione lenitiva e rinfrescante contro ipersensibilità, prurito e sensazione di fastidio.

In generale, per evitare il formarsi di cicatrici anomale e antiestetiche, è indispensabile evitare che la lesione si infetti e subisca una colonizzazione batterica, a causa di una scarsa igiene della ferita. Inoltre è fondamentale lo stato nutrizionale dell'organismo che deve disporre di un apporto appropriato di tutti i nutrienti, quali proteine, vitamine, minerali ed oligoelementi.
Fra le vitamine è indispensabile la vitamina C, che, insieme all'acido ialuronico, presiede e favorisce la sintesi del collagene, essenziale nel processo di cicatrizzazione, mentre fra gli oligoelementi non devono mancare soprattutto ferro, rame e zinco, che rientrano nella struttura di molti enzimi, intervengono nel processo di divisione delle cellule e sono fondamentali nei tessuti in cui avvengono rapide suddivisioni cellulari, come appunto il processo cicatriziale, e la loro carenza si evidenzia con problematiche relative alla pelle, inclusa la cicatrizzazione.
Anche il silicio è un minerale basilare per i tessuti cutanei, dei quali aumenta l'elasticità e favorisce la cicatrizzazione, e una sua carenza si può rivelare infatti con il formarsi di smagliature, che sappiamo essere gli esiti cicatriziali di vere e proprie lacerazioni del derma (si veda il nostro articolo dedicato alle smagliature), e in generale con una più lenta cicatrizzazione delle ferite. Perciò può essere opportuna l'assunzione di integratori specifici da affiancare alla normale alimentazione, che forniscano un apporto multiminerale e multivitaminico, eventualmente anche di aminoacidi essenziali e proteine, in particolare quando l'alimentazione per svariati motivi sia carente, o in caso di diete vegetariane o vegane non adeguatamente bilanciate. Giova inoltre l'integrazione di acido ialuronico e collagene, possibilmente associati a vitamina C, e di Equiseto, particolarmente ricco di silicio.

Mimosa tenuiflora (Tepezcohuite)
Mimosa tenuiflora (Tepezcohuite)
A livello locale è utile applicare, con lievi massaggi su qualunque lesione appena rimarginata e in fase di cicatrizzazione, gel, creme, pomate, unguenti, nella cui formulazione sia presente l'olio di Iperico, dalle proprietà cosmetiche eccezionalmente lenitive, emollienti, restitutive, cicatrizzanti, capaci di stimolare la rigenerazione cellulare, particolarmente indicato contro le scottature, delle quali aiuta a ridurre la formazione di vesciche, e le piaghe, anche quelle da decubito, inoltre migliora l'aspetto di smagliature, cicatrici, segni dell'acne e macchie della pelle; e inoltre l'estratto di Calendula, dalle eccellenti proprietà antisettiche, cicatrizzanti e riepitelizzanti, calmanti dell'infiammazione, particolarmente indicata per scongiurare la formazione dei geloni e delle ragadi al seno della nutrice, e favorirne la cicatrizzazione se già presenti; e ancora l'olio di Rosa mosqueta, che stimola il turn-over cellulare e la rigenerazione dei tessuti, indicato nel trattamento degli inestetismi di cicatrici, smagliature, scottature solari, delle macchie causate dall'esposizione al sole o dall'invecchiamento, o dall'acne.

Oltre a ciò, di grande efficacia sono l'estratto di Mimosa tenuiflora (Tepezcohuite, detto Albero della Pelle), dalle eccezionali proprietà cicatrizzanti, anestetiche e rigeneranti della pelle, e il gel di Aloe vera o Aloe arborescens, antinfiammatorio, antisettico, analgesico, lenitivo, riepitelizzante, cicatrizzante, utile in particolare per scottature solari e per lievi e medie ustioni, specie in associazione all'olio essenziale di Melaleuca alternifolia (Tea Tree oil) dalle notevoli proprietà antisettiche e anestetiche, che dà veloce sollievo alle scottature e può impedire la formazione di bolle e ulcerazioni, oltre ad agire come germicida; e ancora l'estratto di Chiodi di Garofano dall'azione batteriostatica e battericida, antivirale, antimicotica, anestetica e analgesica, che contribuisce all'asepsi della lesione ed esercita un effetto antidolorifico; e ancora giovano gli oli essenziali di Mandarino e di Lavanda, miscelati a un olio neutro come l'olio di Mandorle dolci, che costituiscono un buon coadiuvante come antisettico, cicatrizzante, e per prevenire le smagliature e attenuare le cicatrici antiestetiche già formate.

Aloe vera
Aloe vera
Fondamentale si può rivelare l'uso di creme contenenti alte percentuali di bava di Lumaca, dalle ormai riconosciute proprietà rigeneranti, cicatrizzanti, restitutive, riparatrici, lenitive, antinfiammatorie, antirossore, utili per favorire una corretta cicatrizzazione, ridurre e attenuare le cicatrici recenti e di vecchia data, i segni di bruciature, le macchie cutanee, anche quelle che residuano dopo una lesione epidermica, per prevenire e attenuare le smagliature, oltre a contrastare l'acne, riducendo la carica batterica epidermica che ne è la causa e i suoi antiestetici esiti cicatriziali, rivelandosi ideale per pelli segnate e danneggiate.

Come non citare infine, per ultimo ma non per importanza, il miele di Manuka, dalle elevate capacità antibatteriche e antibiotiche attribuite al suo particolare ed esclusivo principio attivo medicinale, il metilgliossale, il quale per uso topico svolge attività antisettiche, germicide, cicatrizzanti, capaci di creare nella lesione un ambiente di guarigione che consente alle nuove cellule cicatriziali di crescere a filo della ferita, prevenendo la formazione di cicatrici anomale o patologiche, e scongiurare cicatrici ipertrofiche e deformità della pelle.
Tutti i trattamenti coadiuvanti citati non devono essere applicati su ferite aperte o sanguinanti, ma su lesioni già parzialmente rimarginate e in via di cicatrizzazione, salvo diverso parere del medico curante.

Un discorso particolare meritano i tatuaggi, i quali, pur non essendo vere e proprie ferite aperte, rappresentano pur sempre una lesione dell'epidermide costituita da un insieme di numerose micro-ferite che possono infettarsi e cicatrizzare non correttamente, per cui, subito dopo il tatuaggio, incluso il trucco semipermanente di labbra e sopracciglia, è consigliabile mettere in atto tutte le opportune precauzioni, evitando il contatto con polvere o peli animali per evitare che si infetti e si infiammi, non esporlo ai raggi solari e proteggerlo con creme solari adeguate, non fare bagni in vasca (meglio rapide docce), mare o piscina, non tenere bendato il tatuaggio ma farlo respirare all'aria, non strofinarlo, o grattare eventuali crosticine.
È al contrario opportuno e assai consigliabile applicare 2-3 volte al giorno, per almeno 15 giorni, una crema specifica antisettica, antimicotica, antiflogistica, cicatrizzante, lenitiva, emolliente, a base di sostanze naturali come pantenolo (provitamina B5), vitamina E, estratto di Calendula, bisabololo da Camomilla, dall'azione lenitiva, antinfiammatoria, antirossore e riparatrice, e inoltre burro di Karitè, oli di Cocco, Oliva, Girasole, germe di Grano, emollienti e nutrienti, che conferiscano alla crema una texture burrosa che consenta di formare un leggero film protettivo sulla superficie epidermica, il quale, mantenendo la pelle sempre morbida e idratata, ne agevoli la guarigione evitando fastidio, prurito, irritazione.

Dott.ssa Marina Multineddu

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