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AROMATERAPIA, LA ROUTINE NATURALE PER RITROVARE EQUILIBRIO E BENESSERE

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Gli oli essenziali
La Lavanda: usi e proprietà salutistiche, cosmetiche, aromaterapiche


Sommario
  1. Introduzione
  2. Le origini dell'Aromaterapia
  3. Come funziona l'Aromaterapia
  4. Gli oli essenziali
  5. L'Aromaterapia nella scienza moderna
  6. Gli oli essenziali utilizzati in Aromaterapia
  7. Precauzioni d'uso degli oli essenziali
  8. Prodotti utili
Aromaterapia
Aromaterapia è il termine che designa il trattamento terapeutico o estetico mediante aromi, cioè essenze vegetali estratte da sostanze naturali, solitamente piante aromatiche che forniscono oli essenziali, da somministrare prevalentemente per via aerea tramite l'olfatto, o per via inalatoria, ma anche orale, o transdermica (attraverso la pelle), con lo scopo di perseguire il benessere dell'organismo.

L'Aromaterapia è considerata un settore della fitoterapia che si avvale di un sapiente uso degli oli essenziali allo scopo di restituire il benessere sia a livello fisico che a livello mentale ed emozionale, con la finalità di raggiungere un condizione di benessere olistico (dal greco hòlos = totale, globale) dell'organismo, in tutta la sua totalità e non solo della parte del corpo che presenta i disturbi, mediante un riequilibrio dell'intero sistema "corpo-psiche-emozioni", in cui l'organismo rappresenta una entità unica la cui salute fisica, mentale ed emotiva sono interconnesse, come avviene nelle manifestazioni derivanti dalla connessione pelle-intestino (mediata dal microbiota), pelle-sistema nervoso (gli effetti dello stress sulla pelle, spesso causa di dermatiti), o ancora sistema nervoso-intestino (stress e emozioni influenzano la funzione intestinale, viceversa problemi intestinali possono influenzare l'umore), e così via.

L'Aromaterapia può essere utilizzata anche come supporto a sostegno di trattamenti medici, o per alleviare lievi disturbi di natura non patologica, o dipendenti dalla sfera emotiva, che somatizza i problemi sul corpo.

Le origini dell'Aromaterapia



Aromaterapia nell'antichità
Le piante aromatiche, cioè le piante che contengono oli essenziali, sostanze volatili che conferiscono loro un odore e un sapore solitamente gradevoli, sono state utilizzate fin dall'antichità a scopo magico, sacro e rituale, o per produrre incenso per profumare e fumigare gli ambienti con finalità igieniche e salutari, e inoltre con finalità medicinali, cosmetiche, e anche per l'imbalsamazione, come testimoniato dal Papiro di Ebers (1550 a.C.), il più famoso documento medico dell'antico Egitto che prese il nome dall'egittologo Georg Ebers (1875), in cui si documenta che gli antichi Egizi conoscessero le modalità di distillazione e di uso degli oli essenziali.

L'uso della fumigazione, che consisteva nel diffondere nell'ambiente e nell'inalare i fumi sprigionati dalla combustione di piante aromatiche o del fumo di incenso, era praticato già ai tempi degli antichi Babilonesi, Assiri, Sumeri, Fenici, Greci, e anche gli antichi aborigeni australiani erano soliti utilizzare inalazioni di fumo da erbe aromatiche, o impacchi da applicare sulla pelle, per scopi sacri e curativi.

In tutte le culture nel corso della storia dell'umanità, si trovano riferimenti all'uso delle piante aromatiche a scopo terapeutico mediante il senso dell'olfatto o l'assorbimento cutaneo, come anche in Oriente, in particolare in India, dove l'Ayurveda utilizzava oli essenziali per riequilibrare corpo e mente.

Ma è solo dal Rinascimento che si distillano oli essenziali in quantità sufficiente a suscitare l'interesse di esperti in campo medico, che in varie pubblicazioni descrivono l'uso degli oli essenziali a scopo terapeutico, analizzandone il meccanismo di azione all'interno dell'organismo.

Come funziona l'Aromaterapia



Incenso
Quando l'olio essenziale e le sue parti volatili odorose entrano in contatto con le cellule olfattive, un numero enorme di recettori viene stimolato trasmettendo gli impulsi nervosi ad alcune aree del cervello (sistema limbico) che evocano i ricordi, le emozioni, la memoria, gli istinti, e regolano funzioni fisiologiche e psicologiche.

Gli stimoli olfattivi hanno un potere evocativo molto potente, superiore ad altri stimoli sensoriali, e hanno la capacità di rilassarci, lenire gli stimoli dolorosi, procurare un senso di benessere, risvegliando anche ricordi e sensazioni ormai assopite, con un meccanismo di "memoria involontaria" in cui i ricordi sono evocati da un segnale sensoriale.

E' noto l'episodio che Proust descrive nel suo romanzo "Alla ricerca del tempo perduto", che narra come il profumo di una "Petite Madeleine", un dolcetto francese morbido a forma di conchiglia, gli evocasse la sua serena infanzia trasmettendogli una sensazione di sorprendente benessere.

Da ciò deriva la cosiddetta "sindrome di Proust", cioè il meccanismo psicologico che collega la memoria con gli stimoli sensoriali, per il quale un profumo, un suono, un sapore, un gesto, una visione, o un'altra percezione, causa una reazione psico-emotiva che evoca un ricordo del passato, solitamente dell'infanzia, richiamando involontariamente, in modo immediato e vivido, antiche memorie profonde, rivelando come gli stimoli sensoriali possano attivare le aree profonde del cervello legate alla memoria emotiva (sistema limbico: complesso di strutture cerebrali alla base dell'encefalo, deputato a regolare le emozioni, la memoria, i comportamenti istintivi).
In effetti l'Aromaterapia si basa anche su questo meccanismo.

Prima di addentrarci ad approfondire l'argomento dell'Aromaterapia, definiamo cosa sono esattamente gli oli essenziali e come si ricavano.

Gli oli essenziali



Oli essenziali
Gli oli essenziali sono costituiti, come già accennato, da molecole volatili e odorose, più o meno fluide, infiammabili, più leggere dell'acqua in cui sono insolubili, lipofile, incolori o colorate secondo la specie vegetale da cui provengono.
Si ottengono, secondo la Farmacopea Ufficiale, mediante estrazione in corrente di vapore dalle piante essenziere (es. Lavanda), oppure per spremitura a freddo dagli agrumi, unici metodi riconosciuti poiché garantiscono la sicurezza e l'efficacia di tali estratti.

Secondo le diverse piante da cui si estraggono gli oli essenziali, essi vengono ricavati da fiori, foglie, radici, cortecce, legni, resine, semi, o dalla scorza esterna degli agrumi, sottile e colorata, gialla o arancione (flavedo), ricca di tasche lisigene, o otricoli, ripiene di oli essenziali.

La composizione chimica degli oli essenziali è assai varia, in quanto possono contenere idrocarburi (alifatici, aromatici, terpeni), alcoli (aromatici, terpenici), acidi (alifatici, aromatici), aldeidi, chetoni, esteri, eteri, fenoli, e molti altri vari composti ancora, il cui numero e la complessità possono giustificare l'ampia gamma di proprietà che gli oli essenziali vantano, spaziando, in base alle molecole di cui sono costituiti, da quelle battericide, batteriostatiche, antimicrobiche, antifungine, antiparassitarie, antinfettive a largo spettro di azione, disinfettanti ambientali, a quelle toniche, stimolanti, immunostimolanti, neurotoniche, fino alle antinfiammatorie, cicatrizzanti, calmanti, sedative, stomachiche, eupeptiche, antispasmodiche, antalgiche, ipotensive, mucolitiche, colagoghe e coleretiche, lipolitiche.

Di numerosi oli essenziali è previsto, oltre che l'uso aromaterapico, quello transcutaneo e transdermico (Aroma-Cosmesi) per sfruttarne le proprietà di riequilibrio per la pelle, e anche quello interno mediante assunzione per via orale, a gocce e dosaggi rigorosamente stabiliti, data l'alta concentrazione di principi attivi, in un cucchiaino di olio vegetale, o su una zolletta di zucchero, secondo la loro azione più o meno irritante per le mucose.

Per il loro utilizzo finalizzato all'Aromaterapia, gli oli essenziali devono essere:
  • naturali al 100%, cioè ottenuti secondo i due unici metodi riconosciuti già citati;

  • definiti botanicamente, cioè si deve individuare genere, specie e eventuale sottospecie della pianta da cui derivano;

  • puri e integri, cioè utilizzati in forma pura senza rettifiche, aggiunte o diluizioni;

  • chemiotipizzati, cioè deve essere specificato il profilo fitochimico che consente di individuare i componenti dell'olio essenziale: il chemiotipo definisce l'identità biochimica di un olio essenziale, che può differire anche tra piante della stessa specie a causa di fattori ambientali, come clima, suolo, altitudine (es. Rosmarino chemiotipo cineolo; Rosmarino chemiotipo verbenone).
    Conoscere il chemiotipo è fondamentale per l'uso corretto e sicuro degli oli essenziali, poiché ne determina le proprietà terapeutiche e il suo profilo di sicurezza.

Gli oli essenziali ottenuti per spremitura (degli agrumi), processo meccanico a freddo in cui l'eventuale presenza di fitofarmaci potrebbe passare agli oli essenziali, devono essere rigorosamente di provenienza da agricoltura biologica, mentre nell'estrazione in corrente di vapore, i possibili contaminanti sono trattenuti e allontanati durante lo stesso processo di distillazione.

La complessità biochimica degli oli essenziali è tale, che nell'utilizzo terapeutico l'azione farmacodinamica e farmacocinetica non è mai unica, ma ciascuno di essi, o l'associazione di più oli essenziali, influenza numerosi sistemi di un organismo, potenziando le funzioni vitali e riequilibrando le funzioni metaboliche.

Essi possono quindi agire e influenzare positivamente, in base al loro tropismo (= tendenza di alcune molecole a localizzarsi prevalentemente in alcuni organi o apparati), gli apparati digerente, circolatorio, polmonare, urinario, il sistema endocrino, quello immunitario, e particolarmente il sistema nervoso, verso il quale alcuni oli essenziali hanno un peculiare tropismo (neuro-calmanti e ansiolitici, oppure neurostimolanti).

L'Aromaterapia nella scienza moderna



Candele profumate agli oli essenziali
In tempi moderni, le ricerche sulle proprietà degli oli essenziali furono compiute inizialmente da chimici e farmacisti che operavano nell'industria della profumeria, e fu il ricercatore René Maurice Gattefossé (1881-1950) che, occupandosi dei composti aromatici derivati da piante per l'azienda profumiera di famiglia, inventò il termine "Aromaterapia" utilizzandolo come titolo della sua più importante pubblicazione.

A tal proposito si racconta un aneddoto che lo riguarda in relazione al termine da lui ideato, quando in seguito ad un incendio seguito a una esplosione nel suo laboratorio, si ustionò gravemente una mano che immerse subito in un recipiente colmo di olio essenziale di Lavanda, convinto che fosse di acqua, e in seguito rimase sorpreso e meravigliato per la veloce risoluzione dell'ustione, che non presentò alcuna infezione né esiti cicatriziali.
Ciò lo spinse ad approfondire gli studi sulle proprietà degli oli essenziali giungendo a definirne le proprietà antimicrobica, calmante, tonificante, stimolante, codificandole e descrivendole nel 1931 nella sua pubblicazione cui diede appunto il titolo "Aromatherapie".

Più avanti, il medico Jan Valnet (1920-1995), considerato il padre della moderna Aromaterapia, partendo dagli studi precedenti, effettuò numerose sperimentazioni con un'ampia gamma di oli essenziali, consolidando ed incrementando le loro applicazioni terapeutiche, ridefinendo in modo scientifico i trattamenti naturali mediante la fitoterapia e l'Aromaterapia, contribuendo a riscoprire le proprietà terapeutiche delle piante, diventando il maggiore specialista in questo campo e autore di numerose pubblicazioni, e trasmettendo ai medici formatisi alla sua scuola le sue competenze, i quali hanno continuato a sviluppare il suo metodo fino ai tempi attuali.

Gli oli essenziali utilizzati in Aromaterapia



Diffusore di essenze e oli essenziali
Vediamo ora quali sono gli utilizzi più comuni degli oli essenziali in Aromaterapia.
L'olio essenziale di Lavanda è particolarmente indicato per l'uso aromaterapico per i suoi effetti calmanti e rasserenanti, e svolge un'azione sedativa e rilassante che si manifesta mediante l'inalazione, o spruzzato sul cuscino e intorno al letto per calmare agitazione e insonnia, svolgendo anche un effetto balsamico benefico sulle vie respiratorie, specie se colpite da malanni stagionali, anche abbinato ad altri oli essenziali balsamici ed espettoranti, come Eucalipto e Timo.

Questo avviene perché l'aromaterapia utilizza prevalentemente la percezione olfattiva per veicolare i principi attivi, con un effetto che si riverbera per tutto l'organismo, producendo uno stato di benessere psicofisico, che coinvolge corpo e mente (azione olistica).

L'effetto aromaterapico si ottiene anche con l'uso locale mediante l'applicazione sulla cute, che ne trarrà benefici diretti, e che sfrutta l'evaporazione favorita dal calore della pelle per indurre l'inalazione dei principi attivi così sprigionati, e inoltre mediante l'assunzione orale dell'olio essenziale, che coinvolge insieme al gusto e all'azione diretta sistemica, anche l'effetto inalatorio attraverso le vie nasali e retronasali.

Un altro esempio dei benefici che l'aromaterapia può apportare è la cefalea, che può trovare un ausilio nell'uso degli oli essenziali di Menta, Lavanda, Rosmarino, chiodi di Garofano, Zenzero, miscelati all'olio di Mandorle, per massaggi alla nuca e sulle tempie, il collo e le spalle, per indurre uno stato rilassato che contrasta le tensioni e apporta un rapido sollievo, mentre si respirano i loro vapori mantenendo una respirazione calma, lenta e profonda.

Anche l'effusione ambientale di oli essenziali quali Lavanda, Arancio dolce, Litsea cubeba, Mandarino, Mirto, Neroli, Pompelmo, mediante diffusori o dispersi nell'acqua di un bagno distensivo e riequilibrante, può costituire una piacevole prevenzione in caso di mal di testa originato da stress; mentre se la cefalea è causata da uno stato di affaticamento e da un calo delle energie psicofisiche, gli oli essenziali più indicati sono Ginepro e Rosmarino, dall'azione energetica e vitalizzante.

L'aromaterapia dunque può costituire un supporto al nostro benessere, per ristabilire l'armonia fra il corpo e la mente.

Precauzioni d'uso degli oli essenziali



Gli oli essenziali sono altamente concentrati e vanno utilizzati rigorosamente secondo le dosi prescritte (sia per uso interno, sia esterno e inalatorio).
Inoltre alcuni oli essenziali non sono ammessi per la fitoterapia e l'aromaterapia per la loro tossicità.

Dott.ssa Marina Multineddu

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