DAL PINO MARITTIMO, PICNOGENOLO E OPC, BIOFLAVONOIDI ANTIOSSIDANTI UTILI PER LA SALUTE![]() |
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![]() Il Picnogenolo è costituito chimicamente da una miscela di polifenoli, in particolare bioflavonoidi antiossidanti, delle quali le più significative sono le Proantocianidine Oligomèriche (OPC, Oligomeric ProanthoCyanidins). Il termine Proantocianidine Oligomeriche deriva dal greco òligo=poco e mèros=parte e ne spiega la loro struttura: esse sono costituite dalla ripetizione di poche sub-unità uguali fra loro, dette monòmeri (mònos = uno solo), cioè da pochi monomeri. Numerosi e recenti studi hanno appurato che nell'estratto del Pino marittimo le Proantocianidine Oligomeriche sono associate ad altre molecole come la catechina, la taxifolina e gli acidi fenolici come il caffeico e il ferulico, che agiscono in sinergia potenziando l'azione antiossidante e completando reciprocamente le attività benefiche, mediante gli effetti antinfiammatori, anticoagulanti, antiallergici, antitrombotici, e antiedematosi, svolti a livello delle membrane cellulari, del microcircolo e dei capillari, contribuendo a sostenere le funzioni cardiovascolari e la salute di tutto l'organismo. ![]() Inizialmente esse furono scoperte negli estratti di corteccia di Pino marittimo dal ricercatore francese Jack Arthur Masquelier, un professore dell'Università di Bordeaux, che venne a conoscenza di un episodio avvenuto molti anni prima, nel quale si raccontava che l'equipaggio della nave dell'esploratore francese Jacques Cartier, rimasta imprigionata per mesi fra i ghiacci canadesi, manifestò un morbo non meglio definito, molto probabilmente a causa dell'alimentazione limitata a pane e carne secca e priva di vegetali freschi. L'equipaggio fu salvato da un nativo americano che somministrò loro infusi di Pino marittimo e il ricercatore riuscì a stabilire con i suoi studi scientifici che il merito era da ascriversi al contenuto in OPC, Proantocianidine Oligomeriche, contenute nella corteccia del Pinus pinaster Aiton, che attualmente è noto anche come Pino marittimo francese. Egli brevettò il metodo di estrazione nel 1948. Nel Pino marittimo francese, le Proantocianidne Oligomeriche sono contenute nella percentuale assai significativa dell'80-85%, per cui spesso gli integratori a base di tali principi attivi salutari sono estratti dalla corteccia di questo albero. ![]() ![]() Incrementando il microcircolo cutaneo, inoltre, il Picnogenolo fornisce maggiore quantità di ossigeno e acqua alle cellule dermo-epidermiche, favorendo la rimozione delle scorie, restituendo idratazione e freschezza, e aiutando a migliorare il colorito e a mantenere una pelle più giovanile. Poiché gli estratti di Pino marittimo prevengono la degenerazione del collagene e stimolano la produzione di acido ialuronico, essi sono indicati anche per i benefici che apportano alle cartilagini articolari. Anche in ambito sportivo l'estratto di Pino marittimo può rappresentare un valido sostegno: il Picnogenolo aiuta a contrastare l'aumentata produzione di radicali liberi indotti dall'attività fisica, amatoriale e, ancor più spiccatamente, molto intensa come quella agonistica, e contribuisce a indurre un miglioramento della flessibilità articolare e a diminuire i tempi di recupero durante gli allenamenti e le gare. ![]() Alcune proprietà del Pino marittimo erano note già nell'antichità: Ippocrate (circa 460-377 a.C.), il medico greco considerato il padre della medicina moderna, ne consigliava l'olio essenziale come rimedio per le affezioni dell'apparato respiratorio, proprietà riconosciute anche dalla medicina popolare, che utilizza il decotto delle sue foglie, gli aghi, per contrastare la tosse con la sua azione balsamica e sedativa, anche per suffumigi, o ponendoli in un bagno caldo per sfruttare l'effetto balsamico dei vapori che si sprigionano. Anche oggi l'olio essenziale estratto dalle parti verdi e dalla corteccia è utilizzato per le sue proprietà fluidificanti, antinfiammatorie, antisettiche dell'albero respiratorio, come bronchiti o tracheiti. Recenti studi stanno valutando l'azione degli estratti di Pino marittimo per mitigare gli acufeni, spesso causati da scarso apporto di sangue all'orecchio interno: questi estratti sono stati valutati dai ricercatori dell'Università di Chieti-Pescara che hanno evidenziato, mediante studi randomizzati in doppio cieco, che l'estratto della corteccia del Pino marittimo, migliorando il flusso sanguigno, può ridurre l'acufene recando sollievo. Saranno naturalmente necessarie ulteriori conferme per convalidare questi promettenti studi preliminari. Dott.ssa Marina Multineddu |
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