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L'ECHINACEA: UNA DIFESA PER L'INVERNO

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Echinacea purpurea
Il genere Echinacea, che appartiene alla famiglia delle Compositae, comprende nove specie, ma quelle che vengono utilizzate in fitoterapia in realtà sono solo tre: E. angustifolia, E. pallida e E. purpurea. Useremo il termine Echinacea al singolare, intendendo riferirci da ora in poi alle tre specie officinali, che spesso sono utilizzate in associazione.
Il nome Echinacea deriva dal greco echinos, che significa riccio e fa riferimento alle brattee pungenti, quasi spinose, del capolino, ossia l'infiorescenza. Tutte le Echinacee sono originarie del Nord America e sono diffuse sia in pianura che a quote superiori, anche fino a 1500 metri; infatti il loro areale di diffusione è molto esteso, dalle zone costiere del golfo del Messico attraversa le Grandi Pianure e si estende ad ovest fino alle Montagne Rocciose, ad est alla catena dei monti Appalachi.

Le popolazioni autoctone, gli indiani americani, utilizzavano l'Echinacea a scopo medicinale, sia per uso esterno che per uso interno. In particolar modo adoperavano le sue radici, la parte di pianta che contiene la maggior quantità di principi attivi dotati di proprietà medicinali, per combattere per esempio il raffreddore, il mal di testa e di stomaco, mentre per uso locale curavano ferite, ustioni, punture d'insetti, morsi di serpenti e così via.
Studi recenti hanno confermato molte delle proprietà attribuite dai nativi americani a queste piante, soprattutto quelle che riguardano le malattie da raffreddamento, sia per prevenirle che per accelerarne e abbreviarne il decorso e la risoluzione.

Le proprietà dell'Echinacea



Echinacea pallida
Si ritiene quindi che l'Echinacea abbia attività immunostimolante e che il suo spettro d'azione sia determinato da un aumento delle difese endogene, tramite stimolazione del sistema immunitario, mediante la maggiore attivazione della fagocitosi. Presenta inoltre proprietà antivirali, antibatteriche, antifungine, antinfiammatorie, vulnerarie (atte a curare piaghe e ferite, dal latino vulnus = ferita), riepitelizzanti e cicatrizzanti. Vengono perciò, come spesso accade in fitoterapia, confermate le proprietà medicinali che giustificano gli usi popolari di questa pianta.

Anche oggi quindi l'uso interno dell'Echinacea trova indicazione nel trattamento coadiuvante delle infezioni recidivanti delle vie respiratorie e anche delle basse vie urinarie; per uso esterno invece è utile nella profilassi e nel trattamento nelle affezioni cutanee di tipo infiammatorio, come ulcere torpide, ferite, ustioni, afte, dermatiti, in cui è necessario riattivare la rigenerazione dei tessuti e ridurre i rischi di infezione. E' previsto anche l'impiego cosmetico nel trattamento delle pelli secche, screpolate, come dermopurificante nelle pelli postacneiche, come rassodante nelle pelli rilassate; l'Echinacea infatti manifesta un'azione riepitelizzante, levigante, antirughe, antismagliature e rassodante.

Echinacea angustifolia
Numerose ricerche hanno evidenziato che la pianta è in grado di rafforzare le difese dell'organismo nei confronti delle sindromi influenzali con interessamento delle alte vie respiratorie, impiegandola sia in modo preventivo che per il disturbo già in atto, variando opportunamente il dosaggio.
Studi clinici hanno dimostrato che l'Echinacea riduce la durata dell'infezione, e ne attenua considerevolmente i sintomi, quali cefalea, rinorrea (abbondante secrezione di muco dalle cavità nasali), lacrimazione, infiammazione auricolare.

Per ottenere questi risultati devono però essere rispettati determinati dosaggi, al di sotto dei quali i trattamenti risultano di gran lunga meno efficaci. Ai primi sintomi di raffreddore o di influenza, il dosaggio di attacco per gli adulti, secondo recenti studi, deve essere di 50 gocce di estratto liquido di Echinacea per tre volte a distanza di mezz'ora, per poi passare successivamente a 50 gocce tre-quattro volte al giorno per diversi giorni; la tollerabilità risulta ottima.
Come prevenzione per rinforzare le difese immunitarie, il dosaggio sarà inferiore e se ne protrarrà l'uso per circa 15 giorni, seguiti da una pausa della stessa durata, poiché sembra che l'assunzione continua renda meno efficace il trattamento, come se l'organismo non reagisse più allo stimolo. Si può quindi adottare un ciclo di 15 giorni al mese per tutta la durata dell'inverno.

Le proprietà di questa pianta sono da attribuire a diversi composti in essa contenuti, in particolare l'Echinacoside ha mostrato attività blandamente antibiotica e antivirale, mentre l'attività antinfiammatoria è da attribuire all'Echinaceina; ancora attività antinfiammatoria e immunostimolante è ascritta ai Polisaccaridi.
Come avviene sempre nel caso delle piante, è però la sinergia del fitocomplesso che conferisce le numerose proprietà all'Echinacea, per l'azione combinata di più principi attivi.

Dott.ssa Marina Multineddu

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