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INTESTINO "SECONDO CERVELLO": LA STRETTA RELAZIONE TRA FLORA BATTERICA INTESTINALE, SISTEMA IMMUNITARIO E SISTEMA NERVOSO

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Flora batterica intestinale
In precedenti articoli presenti nella nostra sezione "Biblioteca - Articoli Erboristici" (articoli di Febbraio 2011, Febbraio 2005, Marzo 2002) abbiamo parlato della flora batterica intestinale, illustrando le numerose e indispensabili funzioni basilari che essa svolge, sottolineando la sua importanza per la salute dell'intestino e di tutto l'organismo. In questo articolo vorrei ampliare l'argomento alla luce di nuove acquisizioni scientifiche, esaminando le relazioni che intercorrono fra l'intestino, con la sua peculiare flora batterica, il sistema nervoso centrale e le difese immunitarie dell'organismo.

Recenti studi sulla popolazione batterica intestinale hanno appurato che l'intestino è dotato di un vero e proprio "sistema nervoso enterico", cioè un sistema nervoso indipendente, quasi un "secondo cervello", che ha una sua speciale capacità di elaborazione neurale, essendo munito, nelle pareti interne di tutto il tratto gastro-intestinale, di una fitta rete nervosa costituita da un grande numero di neuroni, circa cento milioni, che svolgono un ruolo per la maggior parte autonomo rispetto al sistema nervoso centrale, pur essendo ad esso collegato, ma da cui non è strettamente dipendente per svolgere le sue specifiche funzioni.
L'attività intestinale riflessa è infatti assolutamente indipendente dal sistema nervoso centrale: invero anche isolandola da esso, l'attività peristaltica e le altre funzioni enteriche proseguono ugualmente, proprio perché, attraverso l'evoluzione, alcune funzioni fisiologiche, indispensabili per la vita, si sono rese autonome rispetto al sistema nervoso centrale, tramite un sistema nervoso intrinseco indipendente, considerato, allo stato delle attuali conoscenze, insieme al suo microbiota (insieme di microrganismi simbiotici che albergano nell'apparato intestinale), un vero e proprio organo denominato appunto "secondo cervello".

Il "secondo cervello" intestinale
Che vi sia una relazione diretta fra sistema nervoso centrale e intestino è un concetto già noto: sappiamo che quando il cervello invia all'apparato intestinale segnali di stress, ansia, o forti emozioni, essi possono innescare disordini funzionali gastrointestinali, quali spasmi, gonfiore, alterazioni dell'alvo (stipsi alternata a diarrea), come avviene ad esempio in presenza della Sindrome dell'Intestino Irritabile (IBS, Irritable Bowel Sindrome), in cui l'ansia viene tipicamente somatizzata a livello viscerale.
Attualmente possiamo affermare che il legame è ambivalente, cioè l'interrelazione è reciproca e può avvenire nei due sensi, in quanto intercorre sia dal cervello verso l'intestino, ma anche, viceversa, dall'intestino verso il cervello. Sembra che il microbiota intestinale possa influire su una vasta serie di funzioni cerebrali, fra cui il sistema immunitario, l'umore, e inoltre la sensibilità intestinale, o enterocettiva, che può tradursi, secondo le condizioni di equilibrio o di alterazione del microbiota, in una sensazione rispettivamente di benessere, o al contrario di malessere, sia intestinale che a livello generale e dell'umore: è ormai accertato infatti che la flora batterica intestinale è responsabile della produzione di sostanze biologicamente attive come serotonina, catecolamine (adrenalina e noradrenalina), istamina, diversi neurotrasmettitori, capaci di influenzare direttamente il sistema nervoso centrale e l'umore.
La composizione della flora batterica può modulare inoltre i livelli di cortisolo (il cosiddetto "ormone dello stress"), e quindi influenzare anche i livelli di stress.

In tempi passati le nostre nonne solevano somministrare, ad ogni cambio di stagione, una purga per depurare l'intestino e rinforzare l'organismo contro le infezioni: già allora esse avevano capito istintivamente che un intestino in ordine aiuta a contrastare le malattie. Oggi sappiamo che l'intestino è il luogo della più importante sede immunitaria che ospita circa il 60% delle cellule immunitarie dell'organismo, e infatti il microbiota simbionte, che protegge anche l'integrità della mucosa intestinale, interagisce con le cellule dell'organismo ospite, comunica con il suo sistema immunitario e con il sistema nervoso; da ciò consegue che l'equilibrio dell'ecosistema batterico intestinale risulta di importanza fondamentale per garantire condizioni di salute dell'organismo in cui alberga, e tanto più la simbiosi del microbiota con l'ospite risulta valida, tanto maggiore sarà lo stato di salute e benessere dell'ospite, che disporrà di un sistema immunitario maturo ed efficiente, in grado di reagire agli stimoli negativi con una risposta immunitaria adeguata. Viceversa, ogni squilibrio che avvenga all'interno dell'ecosistema microbico comporterà necessariamente anche l'alterazione e l'indebolimento delle difese dell'ospite.

Flora batterica sana per il benessere dell'organismo
Il sistema immunitario ha la funzione di distinguere fra sostanze endogene o esogene innocue, da preservare, e sostanze pericolose, e quindi da eliminare; in questo senso l'intestino è sottoposto continuamente a numerosi stimoli antigenici dovuti all'ingestione degli alimenti, e la flora batterica intestinale agisce come barriera di difesa, riuscendo a creare un ambiente inospitale agli agenti patogeni, o ad evitare l'anomala virulenza di alcuni microrganismi, ospiti intestinali presenti in forma latente e solitamente innocui, come avviene nel caso della Candida albicans, che può diventare virulento scatenando un'infezione denominata candidosi.
La flora batterica è in grado di difendere armonicamente l'organismo soltanto se è integra e ricca di batteri "buoni" (o eubiotici) come Streptococcus thermophilus, Bifidobacterium bifidum, Bifidobacterium infantis, Bifidobacterium breve, Bifidobacterium adolescentis, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus helveticus, Lactobacillus sporogenes, i quali, mediante il loro metabolismo e colonizzando copiosamente l'intestino, contrastano in vari modi la crescita di batteri patogeni, agendo anche come loro antagonisti (competitors).

Tutti i batteri eubiotici, o probiotici, trarranno giovamento dalla presenza contestuale di fibre prebiotiche come l'inulina, che costituisce il loro nutrimento e ne stimola lo sviluppo, rimanendo inalterata durante il transito intestinale senza essere assorbita.

Si è constatato inoltre che la corretta eubiosi intestinale si riflette anche sul benessere degli occhi: moderni studi scientifici correlano il tessuto linfoide associato alla mucosa intestinale (o GALT, acronimo di Gut-Associated Lymphoid Tissue), responsabile della protezione delle mucose dall'attacco dei più disparati patogeni, a quello oculare (o EALT = Eye Associated Lymphoid Tissue), entrambi facenti parte di un sistema complesso definito MALT, Mucose Associated Lymphatic Tissue, cioè Tessuto Linfoide Associato alla Mucosa, diffuso a livello di tutte le mucose (uro-genitali, gastrointestinali, tiroidee, polmonari, oculari, epidermiche, etc.). Il MALT è responsabile della risposta immunitaria derivante da stimoli antigenici a livello locale. In particolare il tessuto linfoide intestinale risente ovviamente di una eventuale disbiosi (alterazione dell'equilibrio della flora batterica intestinale), che può quindi riflettersi sull'integrità delle altre mucose dell'organismo, nella fattispecie quelle oculari, determinando talvolta una modificazione delle mucose dell'occhio fino a causarne la secchezza (sindrome dell'occhio secco). In generale, e in particolare in presenza di questa patologia, sarà opportuno cercare di ripristinare l'eubiosi intestinale mediante una strategia di pulizia intestinale da tossine e scarti metabolici, contestuale al riequilibrio della flora batterica locale. Questa strategia si rifletterà sulla composizione qualitativa delle secrezioni lacrimali e concorrerà a ripristinare un fisiologico film lacrimale, agendo dall'interno sulla sindrome dell'occhio secco, per la quale sarà conveniente associare anche un'integrazione periodica ripetuta di acidi grassi essenziali della serie Omega 3 e Omega 6, che contribuiranno ulteriormente alla correzione della composizione quali-quantitativa del film lacrimale.

Agar-agar - Gelidium
Agar-agar - Gelidium
Come norma generale, per mantenere un microbiota in condizioni ottimali, è indispensabile seguire un'alimentazione sana ed equilibrata, con abbondanti vegetali freschi e ricchi di fibre, evitando i cibi troppo raffinati, cercare di tenere sotto controllo lo stress eccessivo, anche con integratori fitoterapici dall'azione rilassante e adattogena (per i quali segnalo l'articolo di Febbraio 2017), non abusare di farmaci, in particolare antibiotici che distruggono, oltre ai batteri patogeni, anche i batteri eubiotici della flora intestinale e inoltre, se assunti in modo errato, favoriscono la "farmaco-resistenza" rendendo inefficaci gli antibiotici stessi, con grave rischio per la salute quando il loro uso sia indispensabile per patologie gravi.

Quando, per varie cause, si manifesta una disbiosi intestinale (prevalenza dei batteri patogeni rispetto a quelli vantaggiosi), senza arrivare ai rimedi drastici delle nostre nonne come l'assunzione periodica di purghe, può giovare, per rafforzare la flora simbionte e quindi il sistema immunitario, effettuare prima di tutto una depurazione e purificazione intestinale mediante l'assunzione di sostanze come l'Agar-agar, un estratto gelatinoso dell'alga marina Gelidium amansii che a livello intestinale forma un gel che favorisce una funzione intestinale fisiologica, e contemporaneamente contribuisce a inglobare le tossine e le feci stagnanti che intossicano l'intestino e ne alterano la flora batterica; essa trarrà inoltre grande giovamento dall'assunzione periodica di ottimi fermenti lattici probiotici (dal greco "pro" e "bios" = a favore della vita) associati a fibre prebiotiche, che li alimentano favorendone la replicazione, riportando il microbiota ad una condizione di fisiologica normalità, con sicuro vantaggio per le difese immunitarie e, di concerto, anche per la salute dell'occhio secco (per altre funzioni della flora batterica rimandiamo ai precedenti articoli suddetti).
L'assunzione dei fermenti lattici può avvenire in ogni momento del giorno, ma di preferenza al mattino a stomaco vuoto (salvo diversa indicazione del produttore per la presenza di altre sostanze coadiuvanti), e va protratta per un minimo di 10-15 giorni, fino a un mese o più, in caso di gravi alterazioni della flora batterica causata dall'assunzione di antibiotici, e va proseguita anche dopo la sospensione degli stessi; essa inoltre andrebbe ripetuta periodicamente almeno tre o quattro volte all'anno, anche come prevenzione.

Dott.ssa Marina Multineddu

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