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LA SECCHEZZA OCULARE: RIMEDI NATURALI PER ALLEVIARE LA SINDROME DELL'OCCHIO SECCO

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Sindrome dell'occhio seccoLa secchezza oculare, definita "sindrome dell'occhio secco" (Dry Eye Sindrome), consiste in un'alterazione quantitativa e/o qualitativa del film lacrimale, un problema che affligge sempre più persone, anche giovani, a causa delle condizioni ambientali stressanti a cui gli occhi sono spesso sottoposti.
Escludiamo perciò le malattie dell'occhio che possono causare secchezza oculare patologica, meglio definita come xeroftalmia (dal greco xeròs = secco e oftalmòs = occhio).

L'occhio umano è una struttura molto complessa che consente la visione del mondo esterno. È costituito da un bulbo di forma approssimativamente sferica, leggermente allungata, ripieno di liquido gelatinoso, l'umor vitreo, che ne mantiene la forma e la tensione interna con una pressione (tono) mediamente costante, pressione che non deve superare determinati valori, onde evitare danni (glaucoma) alla rètina, lo strato nobile interno dell'occhio deputato alla visione: a questo proposito è consigliabile effettuare periodicamente una visita oculistica per escludere difetti visivi e per misurare il tono oculare, onde diagnosticarne precocemente l'eventuale alterazione, e scongiurare danni, anche gravi, alla retina se il problema è trascurato.
Apparato lacrimale
L'apparato lacrimale
La parte anteriore del bulbo oculare, che si trova immediatamente al di sotto delle palpebre, è protetta dalla congiuntiva, un tessuto mucoso che riveste anche l'interno delle palpebre; la congiuntiva si interrompe solo nella zona centrale anteriore del bulbo oculare, dove è invece presente la cornea (orlo sclero-corneale), un tessuto trasparente attraverso il quale, quando le palpebre sono aperte, può passare la luce, in corrispondenza della pupilla, il foro situato al centro dell'iride, che consente alla luce stessa di giungere fino alla retina.
La congiuntiva e la cornea hanno la funzione di proteggere il bulbo oculare e di agevolare lo scorrimento delle palpebre sull'occhio, funzione favorita e facilitata dalla secrezione lacrimale.
Le lacrime sono secrete da ghiandole apposite, facenti parte dell'apparato lacrimale, uno per ciascun occhio, che comprende le ghiandole lacrimali, situate sotto la palpebra superiore esterna dell'orbita, i canali lacrimali, il sacco lacrimale e il dotto naso-lacrimale. Le ghiandole lacrimali secernono un liquido che mantiene in salute l'occhio perché ha la funzione di difendere, nutrire, ossigenare, idratare, lubrificare e detergere la congiuntiva e la cornea, proteggendole dall'attrito, riducendo l'aggressione batterica, favorendo l'eliminazione di cellule morte e di eventuali piccoli corpi estranei o impurità che dovessero entrare nell'occhio.
Il liquido lacrimale ha un aspetto opalescente poiché riceve la secrezione delle ghiandole accessorie congiuntivali e palpebrali, responsabili della componente lipidica del film lacrimale, che immettono una componente oleosa importantissima per evitare la secchezza oculare, poiché accresce il potere lubrificante, rallenta l'evaporazione, garantisce l'integrità dinamica delle lacrime favorendone la stabilità e impedendo loro di sfuggire dalla rima palpebrale.
Le lacrime sono composte per il 98% di acqua e per il rimanente 2% di elettroliti, glucosio, proteine, di cui la più rappresentata è il lisozima, un enzima dotato di attività battericida, presente anche nella saliva umana.
Eufrasia
Eufrasia
Il liquido lacrimale si dispone sulle superfici oculari con una particolare configurazione a tre strati (trilaminare): lo strato esterno lipidico sottilissimo, lo strato acquoso mediano più spesso, e lo strato mucoso interno. All'esterno le sostanze lipidiche hanno la funzione di impedire l'evaporazione dello strato acquoso intermedio, al di sotto del quale si trova lo strato mucoso, che rende idrofila la superficie oculare consentendone l'idratazione da parte delle lacrime stesse, che restano in tal modo ben adese alle superfici congiuntivale e corneale.
Il liquido lacrimale prodotto dalle ghiandole lacrimali si riversa nei canali escretori, e da qui, attraverso due piccolissimi forellini (puntini lacrimali) posti nell'angolo interno delle palpebre superiori, giungono nel sacco congiuntivale e corneale, formando il film lacrimale che, grazie ai movimenti palpebrali (ammiccamento), si distribuisce uniformemente sulle superfici oculari, con funzioni protettive, trofiche e ottiche (rende la superficie corneale liscia e regolare). La continua produzione di lacrime è mantenuta costante mediante l'evaporazione, l'assorbimento congiuntivale, e il drenaggio regolare che elimina l'eccedenza, tramite i due puntini lacrimali posti nell'angolo interno delle palpebre inferiori, verso il sacco lacrimale e da qui al dotto naso-lacrimale, che convoglia le lacrime verso il naso e la gola.
Eventi particolari, come forti emozioni, dolore, o l'esposizione a sostanze irritanti, attivano una produzione abnorme di lacrime che, superando la rima palpebrale, causa il pianto.
È degno di nota il fatto che la secrezione lacrimale non è presente alla nascita, iniziando dopo alcune settimane; inoltre essa si riduce con l'avanzare dell'età, perché con il passare degli anni si verifica una atrofizzazione delle ghiandole lacrimali, con una progressiva alterazione qualitativa delle stesse lacrime; questo avviene anche durante la menopausa, quando i nuovi equilibri ormonali femminili possono causare una progressiva atrofia della porzione secretoria delle ghiandole lacrimali.

Mirtillo nero
Mirtillo nero
Purtroppo la vita moderna sottopone i nostri occhi a sollecitazioni traumatiche, come l'aria eccessivamente secca degli ambienti riscaldati durante l'inverno, o refrigerati e deumidificati in estate, il sole intenso, la sabbia e l'acqua salata del mare, o il cloro delle piscine, gli agenti inquinanti contenuti nello smog delle nostre città, o ancora il polline trasportato dal vento e l'uso prolungato di lenti a contatto. Inoltre, l'uso protratto di computer, tablet e smartphone comporta spesso una diminuzione istintiva dell'ammiccamento causata dalla concentrazione, e di un superlavoro per l'occhio, costretto ad un'attenzione costante verso lo schermo, con una diminuzione della lubrificazione delle superfici corneali e congiuntivali. Fra le persone esposte al problema dell'occhio secco possiamo includere anche i ciclisti, i motociclisti, e gli automobilisti che utilizzano macchine scoperte, senza un'adeguata protezione dal vento contrario che li investe. Anche l'uso di lenti a contatto inadeguate, o il liquido disinfettante di pulizia delle stesse, se contiene conservanti di scarsa qualità, può influenzare la peculiarità del liquido lacrimale e causare problemi, così come l'uso di alcuni farmaci.
Tutte queste sollecitazioni possono provocare irritazione, arrossamento, bruciore, prurito, sensazione di sabbia o corpo estraneo nell'occhio, fotofobia (fastidio alla luce), difficoltà nell'apertura palpebrale al risveglio, difficoltà all'ammiccamento, fino all'appannamento visivo, tutti sintomi che possono essere condotti alla cosiddetta sindrome dell'occhio secco, una patologia sempre più frequente anche in soggetti giovani, proprio per le condizioni ambientali sfavorevoli appena citate.
L'occhio secco si può manifestare in due forme: una di tipo quantitativo (ipolacrimìa, con ridotta produzione di lacrime), una di tipo qualitativo (dislacrimìa dal greco dys = cattivo, difficile, e dal latino = lacrima), se associato a modificazione della composizione delle lacrime che comporta una eccessiva evaporazione, forma quest'ultima sicuramente più frequente.

Camomilla
Camomilla
Si può cercare di contrastare la secchezza oculare mediante una serie di comportamenti che ne possono scongiurare la comparsa o ridurre la gravità, come bere molti liquidi per fornire all'organismo una sufficiente idratazione, mantenere un'adeguata umidità negli ambienti riscaldati, ventilati o refrigerati, imparare ad effettuare un frequente e fisiologico ammiccamento oculare (il numero di ammiccamenti fisiologico è di circa 12 al minuto), che mantenga le superfici degli occhi ben umettate e idratate, e inoltre assumere con l'alimentazione, o mediante integratori, acidi grassi Omega-3, presenti nel pesce grasso, in legumi, Noci, olio di semi di Lino, poiché queste sostanze stimolano la produzione della componente lipidica del film lacrimale, che abbiamo visto essere importantissima per evitare la secchezza oculare, oltre ad avere numerose proprietà salutari per l'apparato cardiocircolatorio. E' opportuno, inoltre, predisporre una luce adeguata durante la lettura, che non sia troppo tenue o al contrario eccessivamente abbagliante, regolare lo schermo del computer o del tablet in modo che non sia troppo luminoso, per evitare di sottoporre gli occhi ad un riverbero eccessivo, inutile e dannoso. Oltre a ciò, è consigliabile effettuare, da parte delle persone che usano a lungo il computer o il tablet, una pausa ogni ora circa, per consentire agli occhi di riposare e recuperare l'efficienza. Bisogna anche dotarsi di occhiali da sole e da vista di buona qualità, evitando di farsi tentare da prodotti scadenti o non idonei, che potrebbero danneggiare la vista.

Altea
Altea
Oggi si affronta spesso il problema della secchezza oculare mediante l'applicazione delle cosiddette "lacrime artificiali", che vicariano in qualche modo la funzione del film lacrimale carente o alterato, ma questi colliri devono essere prescritti dal medico oculista, che li consiglierà attraverso un preciso inquadramento diagnostico che gli consentirà di valutare le esigenze individuali di ciascun paziente.
Oltre a ciò, esistono sostanze naturali che possono aiutare a mantenere gli occhi in un perfetto stato di idratazione, agevolano la stabilità del film lacrimale e contribuiscono a dare agli occhi un rapido e prolungato sollievo.
Citiamo tra questi le acque distillate (idrolati) di Mirtillo nero, Calendula, Eufrasia, Camomilla, Aloe vera, Amamelide, dall'azione lenitiva, protettiva, idratante, decongestionante e rinfrescante, e gli estratti di semi di Pompelmo (GSE), antibatterico e antivirale naturale, Altea e Sambuco, disarrossanti, calmanti, defaticanti, utili anche per l'uso di lenti a contatto. Queste sostanze sono spesso associate ad Acido Ialuronico e ad agenti viscosizzanti, come un derivato della cellulosa (idrossipropilmetilcellulosa) estratto da fibre vegetali, che hanno proprietà lubrificanti utili per ridurre l'evaporazione della componente acquosa delle lacrime, e danno rapido e duraturo sollievo agli occhi arrossati e affaticati da vari fattori e da stress ambientali sfavorevoli, quali polvere, vento, fumo, smog, inquinamento ambientale in genere, stanchezza fisica, aria condizionata, irradiazione solare eccessiva, uso frequente di computer, tablet e televisori, oltre alle degenerazioni visive legate all'età, poiché favoriscono il ripristino delle fisiologiche e naturali condizioni funzionali dell'occhio. L'Acido Ialuronico, presente naturalmente nell'umor vitreo, è utilizzato nelle soluzioni oculari come lubrificante per alleviare i sintomi della sindrome dell'occhio secco poiché ha la capacità di trattenere una grande quantità d'acqua, pari a quasi 100 volte il suo peso.
Aloe vera
Aloe vera
Queste soluzioni oculari possono essere utilizzate più volte nell'arco della giornata, ed è preferibile utilizzare le confezioni in piccoli flaconcini monodose, che sono generalmente privi di conservanti, consentono di effettuare 3-4 applicazioni al giorno, e di esaurire il prodotto di ciascun flaconcino nell'arco della giornata. La presenza di conservanti, inevitabili nella confezioni di uso a lungo termine (ma non oltre i 20-30 giorni), possono infatti costituire un ulteriore motivo di irritazione o di manifestazioni allergiche, che possono aggravare la sindrome dell'occhio secco.

È inoltre vantaggioso assumere periodicamente integratori specifici per rinforzare la vista, a base di Mirtillo nero, ricco di antocianosidi, associato alla vitamina C, per favorire il benessere del microcircolo dell'apparato visivo, scongiurarne la fragilità capillare locale migliorando anche la visione notturna, di luteina, di vitamine A, E, B1, B2 (riboflavina) che proteggono le cellule visive dallo stress ossidativo con le loro proprietà antiossidanti e consentono di mantenere la normale capacità visiva.
La Luteina in particolare è un pigmento oculare particolarmente importante, in grado di filtrare la luce e quindi proteggere le parti più delicate della retina dagli effetti nocivi delle radiazioni luminose, indicato per proteggere la macula, cioè la parte della retina più delicata e importante per l'acuità visiva.

Dott.ssa Marina Multineddu

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