La
Rodiola (Rhodiola rosea) ha il suo habitat originario nelle montagne siberiane,
dove era conosciuta col nome di "Zoloty Koren" che significa "Radice
d'oro", nome che già lascia intendere quanto fosse apprezzata per
le sue numerose ed importanti proprietà salutari. L'uso popolare della
Rhodiola rosea risale a molte migliaia di anni fa, ed è stato tramandato
di generazione in generazione con la cultura orale nella tradizione
etnobotanica della Siberia, che attribuiva a questa pianta una grande
importanza nel mantenere la salute, la vitalità, la longevità e il
vigore dell'organismo umano. La prima classificazione come pianta
medicinale (77 d.C.) è attribuita a Dioscoride, famoso medico greco
che la cita col nome di "Rodia Riza" nel suo illustre testo "De Materia
Medica", che è ritenuto il più importante trattato di botanica farmaceutica
dell'antichità. Ma fu Linneo, il grande naturalista svedese (Carl
von Linné) padre della nomenclatura botanica binomia (classificazione
delle piante che utilizza due termini: un nome per indicare il genere,
un aggettivo per indicare la specie), che le attribuì il nome scientifico,
tuttora in uso, nell'opera "La flora svedese", verso la metà del 1700.
Nella farmacopea svedese la Rhodiola è presente fin dal 1754, e nel
1985 è stata riconosciuta come pianta medicinale ad azione anti-fatica.
Anche i manuali medici tedeschi hanno preso in considerazione le virtù
medicinali della Rhodiola rosea, che è inclusa anche nella Farmacopea
Francese, ed anche in Inghilterra è utilizzata come rimedio tradizionale
col nome di "lignum rodium".
La Rhodiola rosea appartiene alla famiglia delle Crassulaceae, è una pianta perenne
dalla radice rizomatosa molto voluminosa, che al taglio emana un leggero odore
di rose, da cui il suo nome; anche i piccoli fiori, solitamente gialli, hanno
questo profumo. Questa pianta ha una grande resistenza, infatti vegeta nelle zone
montane della Siberia, dove è in grado di sopravvivere ai lunghi e rigidi inverni,
ma anche alle grandi altitudini e alle condizioni estreme delle regioni polari.
Le popolazioni locali hanno usato a scopo medicinale ogni parte della pianta:
le foglie contuse applicate sulla pelle per combattere le ustioni e le ferite,
i fiori in infuso per i disturbi gastrici e intestinali; ma è soprattutto la radice
che nell'uso popolare è stata ritenuta una specie di panacea e fra le numerose
proprietà che le vengono attribuite, spiccano quelle che riguardano l'aumento
della resistenza fisica e il vigore sessuale, l'aumento dell'immunità verso le
infezioni, la capacità di contrastare i disturbi dell'umore e l'ansia, la maggiore
resistenza alle condizioni climatiche estreme. Queste proprietà sono state confermate
da studi effettuati in Svezia e soprattutto nell'ex Unione Sovietica, dove nei
primi anni sessanta venne condotta una rigorosa ricerca scientifica e un ampio
studio su questa droga e sui suoi utilizzi in campo clinico, corredato da test
sull'uomo condotti su ampia scala. Anche la ricerca mondiale su questa pianta
sta finalmente progredendo, ed è bene che queste ricerche continuino per aumentare
la conoscenza e definirne le possibili applicazioni.
E'
molto importante la classificazione sicura della Rhodiola rosea, poiché
al genere Rhodiola appartengono numerose altre piante, il cui valore
salutistico è di gran lunga inferiore o del tutto assente, e inoltre
le specie diverse dalla "rosea" non sono state ben studiate e difettano
di studi tossicologici che ne garantiscano l'assenza di tossicità,
per cui, se si vuol far uso di questa pianta, è bene rivolgersi a
produttori seri, che garantiscano la qualità del prodotto.
I principi attivi caratterizzanti della Rhodiola rosea sono senz'altro
quelli denominati complessivamente rosavine, e cioè la rosina, la
rosavina e la rosarina; saranno quindi questi i composti che andranno
ricercati nelle analisi, per certificare che si tratti proprio di
Rhodiola rosea, e non di un'altra specie di minor valore appartenente
al genere Rhodiola.
Ma vediamo dunque nel dettaglio quali sono le proprietà salutari attribuite
alla Rhodiola rosea e come mai anche la fitoterapia moderna le attribuisce
grande importanza.
La Rhodiola rosea è innanzitutto un potente adattogeno,
utile quindi per accrescere la resistenza dell'organismo agli stress
di varia natura. Sappiamo che lo stress fa parte della vita e serve
anzi per farci reagire alle varie sollecitazioni che la vita ci presenta.
Una normale risposta allo stress infatti ci permette di superare le
avversità e ci consente di adattarci aiutandoci a superarle. Quando
però ci facciamo condizionare troppo dallo stress e la nostra risposta
ad esso diventa abnorme, così che anche i normali problemi quotidiani
ci sembrano insormontabili, allora il suo impatto sull'organismo può
mettere in pericolo la nostra salute.
Lo stress cronico può addirittura generare squilibri ormonali, ma
anche diminuire la resistenza fisica e le capacità intellettuali,
può causare alterazioni dell'umore, generare ansia e depressione,
innescare disfunzioni sessuali, interferire con le corrette funzioni
dell'apparato cardiovascolare, abbassare le difese immunitarie, accelerare
l'invecchiamento e facilitare l'insorgenza di diverse malattie croniche.
Per reagire allo stress cronico bisogna innanzitutto cercare di eliminare
i fattori che lo determinano, ove questo sia possibile, e inoltre
è bene aumentare la capacità individuale di reagire ad esso per combatterlo.
In questo senso la Rhodiola rosea potrà essere molto utile, poiché
la sua azione provoca una risposta dell'organismo graduale e fisiologica,
riducendo l'impatto dei fattori di stress, senza portare il sistema
all'esaurimento, come possono fare invece i farmaci stimolanti.
Gli
effetti benefici della Rhodiola rosea si manifestano sia a livello
delle prestazioni fisiche che mentali; nel primo caso essa agisce
aumentando l'energia e la resistenza muscolare, riducendo inoltre
i tempi di recupero. E' adatta quindi a chi fa sport e in particolar
modo agli atleti, poiché si tratta di un supplemento fitoterapico
che aumenta la resistenza fisica e mentale, senza alcuna azione negativa
o non consentita, e senza effetti collaterali. L'uso della Rhodiola
rosea quindi può essere esteso a tutte le situazioni in cui è necessario
un veloce recupero delle energie, anche al di là dell'ambito strettamente
sportivo.
Ma, come abbiamo detto, lo stress cronico può interferire anche sulle
funzioni cognitive, alterando le fasi di apprendimento, memorizzazione
e concentrazione, come ben sanno gli studenti che si preparano a sostenere
un esame, e riducendo la capacità di affrontare un lavoro particolarmente
impegnativo, o un avvenimento negativo. Anche in questi casi gli studi
effettuati dimostrano che la Rhodiola rosea produce un miglioramento
della condizione fisica, ma soprattutto un minor affaticamento mentale,
una maggior attenzione e migliore concentrazione, oltre a un miglioramento
dei tempi di reazione durante i test di controllo.
La Rhodiola rosea ha dato risposte molto buone anche sulle alterazioni
legate alla sfera emozionale, come alcune sindromi depressive, alterazioni
dell'umore, disfunzioni sessuali di natura psicologica, sintomi di
affaticamento e apatia, disturbi del sonno, con sostanziale riduzione
o completa scomparsa dei disturbi.
Solo da poco tempo si è incominciato a studiare il possibile ruolo
della Rhodiola rosea nella prevenzione e nel trattamento dell'obesità,
ma a tutt'oggi esistono solo due studi sugli eventuali effetti che
essa potrebbe avere sul metabolismo dei grassi, poiché pare che aumenti
la lipolisi (scissione dei grassi). Sembra tuttavia lecito ritenere
che la Rhodiola rosea abbia anche un'azione indiretta sul trattamento
dell'obesità e sul sovrappeso, grazie proprio alla sua azione sullo
stress che è spesso associato all'obesità, e che può esserne una causa.
Situazioni di stress cronico, infatti, portano spesso a ricercare
nel cibo un'azione "consolatoria", innescando un processo che talvolta
è difficilmente reversibile, per cui l'azione di questa pianta ovvierebbe
a questo inconveniente legato allo stress, che diventerebbe così più
facilmente controllabile.
Sono quindi molte le azioni benefiche della Rhodiola rosea, e ci auguriamo
che lo studio di questa pianta prosegua ulteriormente, così da evidenziare
eventuali altre sue proprietà, e di avere nuove conferme sui suoi
effetti benefici già individuati.
Dott.ssa Marina Multineddu
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